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Amusement Parks on Fire: Road Eyes

Road Eyes riprende e ci fa rivivere i fasti della stagione shoegaze; al di là dei muri di chitarre effettate, gli Amusement Parks on Fire fanno lavorare la fantasia per scrivere stupende melodie innestate in sognanti atmosfere

Amusement Parks on Fire

Road Eyes

(Cd, Filter)

shoegaze

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Amusement Parks On Fire - Road EyesTornano quei piromani degli Amusement Parks on Fire. Road Eyes era atteso un po’ come la loro “prova del nove”, superata alla grandissima.

Ne è passata di acqua sotto i ponti da quanto gli Amusement Parks on Fire era la one-man-band di Michael Feerick, anno di grazia 2004, a oggi, in cui per passaggi intermedi sono diventati un vero e proprio quintetto. Questi sei anni, oltre ad averli trasformati in una band vera e propria, hanno portato anche a due album e ben sei Ep a tiratura limitata.

Road Eyes riprende e ci fa rivivere i fasti della stagione shoegaze; al di là dei muri di chitarre effettate, al di là degli immediati paragoni tra Amusement Parks on Fire e band come Ride e Swervedriver, Feerick e soci sanno far lavorare i loro muscoli sulle corde delle chitarre e sulle scatole di effetti, ma fanno lavorare soprattutto la loro fantasia per scrivere stupende melodie, innestate in sognanti atmosfere.

Wave of the Future e Inside Out sono due piccoli capolavori del genere, ma tutto Road Eyes convince in pieno.

L’unico interrogativo rimane sulla Filter Records, l’etichetta ultra-indipendente che si ritrova a pubblicare questo gioiellino: riuscirà ad avere la forza (economica, di marketing) per far fare agli Amusement Parks on Fire il grande salto che meritano?

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Massimo Garofalo
Massimo Garofalo

Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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