Altre di B
Miranda!
(Black Candy Records)
alternative rock
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Esce Miranda!, il nuovo album dei bolognesi Altre di B, un omaggio al lavoro dell’eccentrico professore Giuseppe Barilli che nel 1858, firmandosi come Quirico Filopanti, pubblicò un libro che dà il titolo al loro disco, un dieci pezzi in cui suggestive intromissioni elettroniche si mescolano ad un indie rock solare, spesso giocoso, cantato in inglese.
Politico, astronomo e matematico, Barilli fu l’inventore del fuso orario, concetto scippato poi dal canadese Sandford Fleming. La lettura della sua opera ha ispirato i suoi giovani concittadini nel dare un’identità ai loro brani, dove si canta di eventi, esperienze ed emozioni impressi nei loro viaggi fatti di anni di tournee in giro per il mondo, supportando band come Alt-J e Primal Scream.
I cinque artisti hanno messo in piedi nel 2005 una band piuttosto interessante chiamandola curiosamente Altre di B, proprio come i telecronisti chiamano le partite non incluse nella schedina. Non a caso loro sono stati ospiti a Quelli del Calcio e in un loro vecchio videoclip persino la saracinesca mundial Dino Zoff si è fatto trascinare dalla loro musica, con divertente siparietto sui titoli di coda.
Le loro sonorità sono molto più vicine a Tv On The Radio e Hilldale piuttosto che alle influenze elettriche di Presidents of the U.S.A. e The Vines, ma si respira comunque quell’attitudine punk (vedi l’opener Pungi che tira come un ciclone e Tapis Roulant) che li ha portati ad essere apprezzati ai festival all’estero. E se il rock non ne esce fuori alla distanza se non in Salgado, non ci sono però scenari cupi in questo lavoro, ma delicate effusioni come Heatrow dove la combo creativa indie + elettronica non funziona così male. Per esempio l’ultima traccia, Bloemfontein, la trovo splendida pur essendo la cosa più lontana che possa desiderare di ascoltare. Ma del resto certe cose le ritrovo pure nei dischi dei Cure.
Gli Altre di B centellinano beat digitali e pennate elettriche con parsimonia, accendendo l’anima dell’ascoltatore proponendo dosaggi equilibrati delle sonorità proposte. Un lavoro dove si sposa punk, rock, elettronica e un pizzico di shoegaze che potrebbe far bene al vostro umore.
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