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?Alos e Xabier Iriondo: Endimione

Endimione è un album di estrema avanguardia, senza musica e canzoni come le conosciamo. E’ rumore, è grida, è atroce malessere che esplode in un’orgia di rumori e invocazioni vocali

?Alos e Xabier Iriondo

Endimione

(Lp, Brigadisco, 2012)

avantgarde

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?Alos e Xabier Iriondo- EndimioneQuesto ennesimo progetto musicale di Xabier Iriondo vede la collaborazione di ?Alos, nome d’arte di Stefania Pedretti (OvO, Allun), performer di Vigevano la cui attività è di conivolgere gli stimoli sensoriali del pubblico attraverso musica e video durante le sue esibizioni. Un duo inedito che sperimenta con Endimione (titolo preso da un sonnacchioso figlio di Zeus) percorsi musicali fatto di suoni stridenti e sperimentali con canti sofferenti e perturbanti.

Il disco è ispirato ai Madrigali di Antonin Artaud, commediografo francese della prima metà del XX Secolo, dove la voce di ?Alos gorgheggia alcune istantanee sulle vite dei passanti e sul panorama che li avvolge in maniera drammatica e teatrale, mentre Xabier avviluppa il commento vocale con suoni generati dagli strumenti che lui stesso ha creato.

In Marguerite Jamois troviamo un motivo orientale eseguito con uno strumento a corda, sorretto dai sussulti vocali della compagna. In Genica Atanasiou un grammofono trasmette una musica anni Venti disturbata da una voce turbolenta. Lo stesso capita in Cruel Restaurant, in cui una canzoncina francese di altri tempi viene sepolta dagli strumenti caotici dei due artisti.

I titoli degli otto brani di Endimione, che durano in tutto una mezzoretta, richiamano i nomi di artisti della pittura, della letteratura e del teatro francese. Georges Gabory è a mio parere musicalmente il pezzo consigliato per farsi un’idea di cos’è esattamente questo lavoro. Un album di vocalizzi e fracassi, flebili melodie caotiche e atmosfere ossessive. Si fa fatica a descrivere un disco del genere. E’ un disco che va consigliato a chi apprezza la sperimentazione d’avanguardia, quella che “non tutti possono capire” e che per molti è “una cagata pazzesca”.

Xabier e Stefania hanno il coraggio di pensare a una produzione insolita, provando a “giocare” con suoni vocali e rumori conturbanti quando nessun altro lo fa, cercando di esporre ad un pubblico più vasto un mondo sonoro difficile da metabolizzare. Un conto è manipolare i suoni su canzoni che abbiamo visto su Irrintzi, la recente uscita solista di Xabier, per esempio The Hammer, un altro è proporre questo lavoro adatto a pochi estimatori di quest’arte.

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Luca Paisiello
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