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Aemaet: Human Quasar

Per chi ama Depeche Mode e la new wave dei primi anni '80, ecco Human Quasar degli italianissimi Aemaet: un album che si ascolta volentieri ma che non porta novità

Aemaet

Human Quasar

(Cd, Red Cat Records)

alternative rock, new wave

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Aemaet- Human QuasarSi chiama Human Quasar il primo lavoro ufficiale degli Aemaet; un nome che tradotto dall’ebraico si traduce in “verità”. E di grande verità si può parlare affermando che questa band ha i numeri per sfondare ma è forse un po’ troppo referenziale a tante band, Depeche Mode su tutte.

Vetus Ordo Seclorum fa capire subito di che stampo sono fatti i ragazzi, con riff immediati che si imprimono nella mente, così come la voce di Cristian Suardi che ricorda molto quella di Dave Gahan, così come anche nella terza traccia A Boy Called Hermes, una delle migliori dell’album.

Slumber colpisce per la linea melodica e per un’intrigante atmosfera gotica.

L’album fila via liscio come l’olio fra brani più energici, come il “Reznoriano” The Iconoclasts e brani più riflessivi come la cupa Shadow.

Paradoxical Sleep catapulta pienamente nell’epoca wave di inizio anni ’80 e si rivela la punta di diamante di questo Human Quasar.

Dopo alcuni lavori e diversi riconoscimenti ottenuti, il primo album ufficiale degli Aemaet, colpisce per ricercatezza nei suoni ma forse delude un poco per originalità, tendendo più a ricordare identità di altre band piuttosto che a proporre un proprio suono personalizzato. Le doti però ci sono, come anche le premesse per crearsi una personalità maggiormente definita e diventare una band di punta della wave italiana.

 

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Fabio Busi
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