Addio Proust
Io non ho Mai Perso il Controllo
(Red Cat Records)
indie rock
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Sono ben dodici le tracce pubblicate per Red Cat dai fiorentini Addio Proust, che con Io Non Ho Mai Perso il Controllo si presentano con un indie rock tendente al punk garage. Trio chitarra-basso-batteria nato nel 2014, la band si è distinta nelle due ultime partecipazioni ad Arezzo Wave, proponendo una musica cruda, viscerale, ipnotica, cantata in italiano, esordendo con questo album.
Il gruppo si sbizzarrisce in trame sonore shoegaze composte da riff semplici e ridondanti, un comparto ritmico sporco che gioca attorno alla voce di Mattia Gonnelli. Introdotti da un’acustica e indolente AP, il ritmo di Macello ci trascina in una filastrocca rock che fa subito assaggiare il modus operandi della band: chitarrona in cazzeggio libero in mezzo a ritmi assillanti come in Bove, il pezzo migliore grazie a fulgori elettrici e intriganti cambi di tempo, o brani leggeri in chiave autorale (ma non aspettatevi De Gregori) come Sulla Coda di Novembre o Pesci.
In poco più di una mezzoretta troviamo brevi tiri punk come Ascessi e Virus e giri dissonanti come Mi Vedi Sono Qua che delimitano una band dalle strutture semplici, con strofe e ritornelli ironici non esattamente impegnativi, e con una certa anarchia musicale dai suoni storti (e a volte distorti) trascinati da un malsano mood psichedelico dagli intrecci piuttosto scarni.
Non è un disco “sciocco”, demenziale e tantomeno immaturo, il lavoro degli Addio Proust alterna momenti suggestivi ad altri difficili da digerire, perché quello che rimane al termine dell’ascolto è un’esperienza differente dal consueto disco da sentire. Potrà piacere a chi cerca quel briciolo di follia come sottofondo nelle giornate insabbiate dalla monotonia o semplicemente per chi ha bisogno di uno stacco tra un ascolto e l’altro.
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