Abusivi
Ancora rock’n’roll
(Autoproduzione)
rock, punk-rock
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Esce in questi giorni il primo album degli Abusivi, Ancora rock’n’roll, quartetto veneto nato dalle ceneri dei Rum e pera, che con l’ingresso di un nuovo cantante adotta questo nome a sottolineare il tipo di musica proposta, “abusiva e rivolta a tutti i ragazzi che hanno bisogno di uscire dagli schemi e dai modelli che la società odierna ci impone”. Una dichiarazione (forse non proprio nuova) che si trasforma in testi ironici accompagnati da un rock radio friendly.
Le 11 tracce che compongono Ancora rock’n’roll si muovono intorno a ritmi rock molto sostenuti, al limite del punk, genere con il quale condividono intenti e tematiche, riguardanti la vita e le pressioni a cui un giovane è soggetto ogni giorno. Si parla di problemi di linea (In costume, a mio avviso il pezzo più riuscito dell’album) e dell’orgoglio di essere morbidi, di barba da portare come un vanto (Avere la barba), delle tensioni nei confronti di un genere (Neomelodico) che è diventato il portabandiera della nostra musica all’estero senza rappresentarci del tutto e, ovviamente, di donne e alcool (e qui, basta pescare nel mazzo).
Gli Abusivi hanno tiro, sanno fare del buon rock spingendolo un po’, ma rendendolo sempre molto gradevole e di facile ascolto. Sanno usare l’ironia e l’autoironia, ma sarebbe stato più geniale farlo senza cascare nel più classico dei cliché che lega un genere come il rock, in tutte le sue declinazioni e sfumature, ad argomenti come le donne, il sesso e l’alcool nella loro eccezione più bieca e materiale. Il confine tra ironia e banalità è molto sottile e percorrerlo non è per tutti.
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