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6th Awakening: Psycho Path

Psycho Path è un esordio potente e un gradevole gioco di contrasti, grazie anche alla voce multiforme della vocalist degli svedesi 6th Awakening

6th Awakening

Psycho Path

(Cd, Tmina Records)

metal, death metal

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6th Awakening- Psycho PathPrimo full-length per una band longeva, i 6th Awakening, nati nel lontano 2001 a Umeå. Da allora fino a questo momento, con l’uscita di Psycho Path, la band ha visto numerosi cambi di assetto, mantenendo sempre però la presenza della energica vocalist Lovisa Lundmark e del chitarrista Mathias Harnerud. Dopo tre demo distribuiti nell’arco degli anni, ecco arrivare finalmente la loro opera prima, che propone nove pezzi originali e una cover.

Si basa sui contrasti, Psycho Path, in primo luogo il contrasto macroscopico, e forse un po’ abusato nel corso dell’intero album, tra cantato clean (a tratti etereo, a volte invece più incisivo, e comunque in generale ben riuscito), e growl (molto aggressivo ma che in alcuni punti non convince fino in fondo).

Molte sono le influenze della band, e il loro sound è abbastanza stratificato e di impatto, nonostante non sia esente da ripetizioni che affaticano un po’ l’ascolto.

La velocità, l’impatto aggressivo e venature insieme nere e eteree, caratterizzano già l’opener Raw, che verso la fine si fa sempre più ossessivo. Energico e con chitarre pesanti e ritmo sostenuto Nightlife. In Psychosane il gioco di contrasti è molto più a carte scoperte, forse troppo; dopo un attcco soft spazzato via dalle chitarre, un growl cattivissimo si intreccia con pezzi eterei, per sfociare in un intenso, disperato finale. Gli stessi contrasti si trovano in Backwards, un po’ meno riuscito. Atmosfera affilata e incalzante nel gradevole One More Day, e una nota più leggera è data dalla filastrocca violenta creata in Demon.

Dopo l’orecchiabile, anche se molto pesante, Shallow, una svolta differente con il più leggero Tier, disseminato di effetti elettrici che lo rendono più soft. Epico e indiavolato Fake. In chiusura le sfumature dark e melodiche di My Girlfriend’s Girlfriend, pezzo dei Type ‘0’ Negative, che risulta un po’ forzata e forse non era molto adatta alla chiusura dell’album.

Un album dagli esiti altalenanti ma comunque nel complesso gradevole, energico e sfumato.


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Miranda Saccaro
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