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Pokerissimo metal

Metal e rock, debutti e conferme, flop e sorprese: cinque album diversi, ma con cromosomi in comune, che offrono certamente più luci che ombre

Divine LustThe Bitterest Flavours è il secondo Lp per i Divine Lust, gothic/doom metal band di origine portoghese. Purtroppo di amaro c’è soprattutto l’ascolto di un cd non altezza delle aspettative. La lunghezza dei brani – quasi tutti sui sei minuti – diventa quasi esasperante, per la noiosità che il disco sviluppa. Il tentativo di controbilanciare la monotonia degli 11 brani con la ridondanza dei suoni – le chitarre in particolare – appare totalmente fine a sé stesso. L’ora e sei minuti circa di Bitterest Flavours è come un caffè amaro cui bisogna aggiungere tanto zucchero per riuscire a mandarlo giù. (Voto: 2,5/5)

Guiltys LawChe bel disco! Total Insanity è il secondo Lp dei giapponesi Guiltys Law, un disco che sprizza energia da ogni poro. Il quintetto nipponico mischia rock e metal, con punte di power ed accenni di thrash. Bella la parte ritmica – con l’aggiunta sporadica del doppio pedale – appassionanti gli assoli di chitarra, godibilissima la voce del singer Kunihiko Saito, il cui timbro vocale ricorda un po’ quello di Andrè Matos e quello di Timo Kotipelto. 11 brani per 45 minuti circa di buona musica: Total Insanity è davvero una bella sorpresa. (Voto: 3,7/5)

LoadstarS’intitola Calls From The Outer Space il nuovo lavoro dei Loadstar. Heavy Metal allo stato puro, quello proposto dalla band italiana: nei 12 brani si rintracciano positive influenze maideniane, evidenti soprattutto nella calda sonorità degli splendidi assoli di chitarra. I circa 50 minuti dell’album sono caratterizzati da una trainante parte ritmica – dove non si disdegna il ricorso al doppio pedale – che conferisce all’album una vivacità invidiabile. Calls From The Outer Space, in conclusione, è una ottimo album metal realizzato da una band al culmine della propria maturità artistica. (Voto: 3,5/5)

Sweet InsanityIl passo d’esordio è sempre estremamente delicato, ma gli Sweet Insanity sembrano essersela cavata abbastanza bene. Believe In Some Kind Of Truth è il primo Lp del quartetto bolognese, un’intrigante miscela rock-metal ancora però da perfezionare. I dodici brani del disco non sono male per niente, emerge una rabbia musicale sempre positiva ma manca quel guizzo che permette ad un album di fare il salto di qualità. I 46 minuti circa del cd vedono il prevalere di un’intensa parte ritmica – sicuramente l’aspetto migliore del lavoro –  e qualche buono spunto anche delle chitarre. Believe In Some Kind Of Truth è un esordio sicuramente sufficiente per gli Sweet Insanity, che con questo disco dimostrano comunque di avere delle buone basi su cui poter sviluppare ottima musica. (Voto: 3,2/5)

Winter HazeUn esordio da veterani. Si potrebbe sintetizzare così il bel debutto degli italiani Winter Haze, che presentano il loro primo Lp intitolato The Storm Within. Dieci brani di bel metal, impreziositi dalla voce ammaliante della singer Giorgia. Intrigante lo sviluppo dei brani, con costanti salti di ambientazione, dal power al symphonic. Perfettamente sincronizzata l’aggressiva parte ritmica – citazione di merito per Low, il bassista – precisi e lineari gli assoli di chitarra, valore aggiunto che regala corposità gli inserimenti delle tastiere. The Storm Within, in conclusione, è un lavoro avvincente e completo, che sembra realizzato da una grande band navigata invece che da giovani al loro esordio. (Voto: 3,7/5)

www.divinelust.com

www.guiltyslaw.com

www.loadstar.it

www.sweetinsanityband.com

www.winter-haze.com

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