My Kingdom
black, death, thrash
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Nell’ambito del sempre sottovalutato sottobosco musicale, bel lavoro quello della My Kingdom etichetta da sempre molto attenta all’underground locale e non solo, che ci presenta i lavori di quattro interessantassime realtà che di seguito andremo a descrivere.
Iniziamo la nostra analisi dagli Infernal Angels, interessantissimo combo marchigiano dedito ad un black metal dai chiari riferimenti “svedesi” ma che non disdegna l’ingresso in territori più o meno affini, in particolar modo non possono passare inosservate le influenze più epiche e depressive (come del resto confermato dal mid-tempos centrale dell’ottima Melody of Pain). L’album in questione, Midwinter Blood, è un lavoro decisamente convincente, che tocca i suoi apici nella title-track aperta e chiusa da un arpeggio dal chiaro sapore “folkish” e la veloce ed aggressiva Sangue. Ottima anche la produzione con l’unico difetto (a mio parere) nel suono forse troppo ovattato della batteria. (Voto: 3,5/5).
Thrash metal di stampo moderno invece quello che ci propongono i Vehement c0n All That’s Behind. Suono corposo e massiccio quello del combo veneto debitore tanto dei classici del passato quali Slayer e Testament quanto delle componenti più ‘moderniste’ strizzando l’occhiolino non di rado ad acts più hardcore, Hatebreed su tutti come The Slow Drowning Of Morality testimonia appieno. Produzione soddisfacente ed una padronanza tecnica e compositiva più che accettabili, rendono questo lavoro piuttosto appetibile per gli amanti del genere. (Voto: 2,5/5)
Thrash/death violentissimo e moderno quello che ci propongono invece i Defect Designer band russa attiva dal 2005 e giunta con questo Wax al traguardo del primo full-lenght. Ne esce fuori un disco d’esordio estremamente convincente, sempre a cavallo tra death (molto) e thrash con continue divagazioni moderniste per certi versi assimilabili ad un violentissimo crossover. L’album è registrato in maniera perfetta, i cambi di tempo continui sono un’interessantissima caratteristica del lavoro che tocca i suoi apici in Stillborn, Unsorted e Choice Cuts. (Voto: 3,5/5)
Chiudiamo la nostra carrellata con i Symbolic death metal duro e puro direttamente da Napoli. Engraved Flesh è una mazzata vera e propria all’insegna di una musica per certi versi paragonabile alla proposta di Vader e Behemoth. A partire dall’iniziale Dead Inside passando per le varie Suffering, Living in a Cold Lie fino a concludere con The Parasite’s Curse, i nostri non lasciano un minimo di respiro all’ascoltatore. Certo, non aspettatevi nulla di originale dai partenopei, nulla di innovativo… ma sicuramente non è questo che ricercano gli amanti di certe sonorità. (Voto: 3/5)
In definitiva parliamo di quattro lavori ben fatti, consigli per gli acquisti da tenere d’occhio per gli amanti delle sonorità descritte.
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