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Plaster: recensione di Obscura

È tornato Plaster: Obscura è un disco che manderà in brodo di giuggiole gli amanti dell'elettronica dura e pura e che si godranno le (tante) contaminazioni di cui è condito questo gioiello.

Plaster

Obscura

(Textvura)

elettronica, industrial, ambient, glitch

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In un dedalo di singoli, EP, collaborazioni e split, Plaster arriva al suo quinto album. Obscura in realtà è un disco doppio, ognuno dei quali con un proprio nome: Alpha e Omega.

Gianclaudio Hashem Moniri aka Plaster ci ha messo tre anni per portare a compimento quella che è la sua opera migliore, di cui ha curato composizione e sound design (sound design che, per inciso, s’è rivelato una gioia per il mio impianto).

Obscura è un concept sul mondo femminile, sui sui lati più oscuri e su quelli più luminosi, forza e debolezze (ma anche la piaga del femminicidio, senza dimenticare la morte di Mahsa Amini durante le proteste in Iran), così come anche ben espresso da Valeria Svizzeri, alla voce su due brani.

Tra chitarre distorte, chincaglierie elettroniche varie, derive industrial e paesaggi ambient, tra glitch e raster, labirinti percussivi, sperimentazioni e riprese dai sui primi lavori, Plaster in questo disco ha messo sul piatto tutta l’esperienza accumulata come tecnico del suono, ma anche tutta la musica elettronica masticata durante il suo soggiorno romano (l’artista italo-iraniano ora vive nella Marche).

Siamo alle prese con un doppio album che richiede più di qualche ascolto per essere apprezzato in tutte le sue mille sfumature, in tutta la sua ricchezza di suoni, equamente diviso tra composizioni che arrivano subito e altre che richiedono tempo e dedizione per essere scoperte nella loro bellezza.

Obscura è un disco che manderà in brodo di giuggiole gli amanti dell’elettronica dura e pura e che si godranno le (tante) contaminazioni di cui è condito questo gioiello.

Ascolta Obscura di Plaster

 

 

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Massimo Garofalo
Massimo Garofalo

Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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