Placebo
Casalecchio di Reno (Bo), 29 novembre 2009
live report
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Futurshow Station mezzo vuoto per uno dei concerti migliori dell’anno. I Placebo dimostrano di aver vinto meritatamente il premio come miglior band alternative agli MTV Awards 2009 e rapiscono i 6000 presenti con un set straordinario.
Supporto a queste date dei Placebo è stato il gruppo losangelino Silversun Pickups che ha scaldato fin dalle prime note i pochi presenti con un live molto interessante contraddistinto dai due nuovi singoli Panic Switch e There’s No Secrets This Year. Gran feeling col pubblico che si è letteralmente scatenato nella conclusiva Lazy Eye, singolo di successo in ambito indie nel 2006.
Ancora qualche cortometraggio proiettato sui maxischermi e la pressione della gente alle spalle lascia intendere che manca davvero poco. Ecco arrivare sul palcoscenico Stefan Olsdal in completo argentato, seguito dal nuovo bravissimo batterista Steve Forrest e da Bill Lloyd e Fiona Brice, musicisti nei live. Ultimo a salire sul palco un elegantissimo Brian Molko sulle note iniziali di For What It’s Worth e si capisce che concerto ci attende. Pura energia, divertimento, salti, cori. I brani si susseguono ininterrottamente e dopo il primo singolo ecco arrivare Ashtray Heart che fa saltare anche i più morigerati al grido di “Cenicero, mi cenicero, mi corazon, mi cenicero”. L’adrenalina è alle stelle quando viene proposto il brano che da il titolo al nuovo album Battle for the sun.
Si scende un po’ di ritmo con Soulmates brano risalente al 2004 che non è altro che una versione live modificata di Sleeping With Ghosts. Difficile vedere una band che si concede così tanto, che interagisce col pubblico. Già Molko e Forrest sono rinomati per essere molto carismatici, in più il nuovo batterista ha davvero un altro passo e carica il pubblico come pochi.
Arriva poi Speak In Tongues, uno dei brani di punta del nuovo album (ingiustamente bistrattato dalla critica, forse il miglior lavoro dei Placebo) e l’atmosfera si fa più sognante. Si prosegue poi facendo un salto nel passato con Follow The Cops Back Home, una travolgente Every You Every Me e Special Needs cantata all’unisono da tutti i presenti.
Si torna al presente con Breathe Underwater e con Because I Want You proposta in una versione che ricorda parecchio il remix di Russell Lissack dei Bloc Party.
E poi di nuovo con Twenty Years, Julien e col nuovo single per il mercato inglese The Never Ending Why. Il concerto vola tutto d’un fiato senza momenti di calo, anzi sembra voglia salire ancora di livello e di ritmo. Blind e Devil In The Details ci portano alla chusura della prima parte del concerto che avviene in grande stile con Meds e Song To Say Goodbye.
Pochi istanti e la band, chiamata a gran voce dal pubblico torna e fa impazzire tutti con un trittico da paura: Bright Lights, Special K (dove Brian incita il pubblico a cantare il ritornello a squarciagola) e la favolosa The Bitter End.
Nuova uscita di scena e purtroppo ci si avvicina alla fine. Infra-Red e un’irresistibile Taste In Men concludono il concerto di una delle migliori live band in circolazione. Carisma, adrenalina, qualità, carica ritmica, effetti scenici. Che chiedere di più?
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