Piccola Banda Brigante
Certi Ricordi
(Cd, Il Vaso di Pandora)
folk, canzone d’autore
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Più che un disco di musica, Certi Ricordi¸ il nuovo lavoro della Piccola Banda Brigante, dovrebbe essere considerato come un insieme di racconti accostati ad un accompagnamento musicale. La band di Antonio Brigante, infatti, riprende la migliore tradizione cantautorale, dove l’importanza delle parole mette in secondo piano la linea musicale, benché questa sia intrigante ed eseguita con maestria. La musica, infatti, è al servizio delle esigenze del testo: da agitata diventa improvvisamente tranquilla, da allegra diventa mesta, proprio per assecondare ed enfatizzare l’umore della situazione raccontata.
Dei grandi cantautori la Piccola Banda Brigante eredita anche la qualità più preziosa, ovvero la capacità di saper raccontare le piccole cose di tutti i giorni, come anche di riuscire a prendere spunto da episodi concreti e contingenti per fare riflessioni più ampie sui fenomeni del nostro tempo.
Così nel disco, in mezzo a sprazzi folk, blues e jazz intrisi di umori alla De Andrè e alla Capossela, riescono a trovare posto sia brani semplici e quotidiani, come 07.43 e Canzone del Giorno e della Notte,ma anche brani seri e problematici.
Un Giorno In Stazione inizia con una carrellata fotografica dei personaggi, quasi tutti umili e derelitti, intenti ad aspettare il treno. L’accompagnamento musicale procede monotono, quasi simulando l’incedere del treno, fino a che, improvvisamente, arrivano i dinamitardi. Succede la strage: la musica cambia e si fa mesta, fino a spegnersi con un tamburo dalla ritmica marziale.
Un Sabato di Pace, canzone inquieta dal mood zingaresco alla Goran Bregovic, racconta della manifestazione a Vicenza contro l’ampliamento della base militare, mentre Ciccillo, dominata da un conturbante scacciapensieri, usa come pretesto il racconto della vita di un fornaio del Sud per narrare l’Italia dei paesini meridionali.
Suggestive e discrete sono Nuvola, dove la musica, pur di assecondare il cantato, si destruttura lizza in modo quasi teatrale, con sciabordate di chitarra elettrica, archi e piano, che lasciano posto nel finale a una melodia serena, e Bianca Rena, brano provocante e passionale grazie a una chitarra dal sapore spagnolo. Certi Ricordi chiude il disco con una nota di mestizia, dovuta al malinconico intreccio di chitarra, archi e armonica.
Certi Ricordi è un disco totalizzante, che si propone di raccontare il reale nella sua interezza, dal piccolo fatto quotidiano all’evento eccezionale. E lo fa con la forza icastica e poetica che solo la musica può garantire.
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