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Pete Yorn & Scarlett Johansson: Break Up

Prendi un’idea demodè come quella di mettere su un concept album su un amore che finisce, buttaci dentro una delle attrici più in voga del momento ed ecco che il disastro è subito dribblato

Pete Yorn & Scarlett Johansson

Break Up

(CD, Warner)

indie-folk

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Pete-Yorn-&-Scarlett-Johansson--Break-UpPete Yorn è un cantautore indie-folk del New Jersey in attività dal 2000 e Scarlett Johansson suppongo invece che non abbia bisogno di molte presentazioni. Per chi non fosse informato sulle news dal mondo del cinema da qualche anno è la musa ispiratrice di Woody Allen che, da Match Point in poi, non ha più potuto farne a meno per le sue pellicole, inoltre è coprotagonista in Black Dahlia di Brian De Palma e anche in The Island di Michael Bay. La sua carriera musicale inizia nel 2008 quando esce Anywhere I lay My head, tributo a Tom Waits duramente bocciato dalla critica. Pete Yorn invece è reduce dal successo, di pubblico e critica, del suo quarto album Back & Fourth uscito anch’esso nel 2009.

Break Up è un concept album su una storia d’amore che va finendo. Stilisticamente è un mix di indie-pop, rock classico e folk, in pieno stile Yorn. La prima sensazione che si ha ascoltandolo è di freddezza. Chitarre molto secche, arrangiamenti spesso minimali e le voci di Yorn e Johansson che senza dubbio si legano bene, ma che di calore ne hanno ben poco. Certo, se si ha avuto la possibilità di ascoltare il precedente album dell’attrice americo-danese, la crescita è evidente, o meglio: nel disco precedente sussurrava da gatta morta, qui canta con la dovuta insicurezza che rende bene l’idea del disco.

Il breve lavoro, solo e giustamente nove tracce, è abbastanza lineare. Si apre con il folk ritmato di Relator e prosegue abbassando leggermente i toni con la ballad Wear and Tear e e I don’t Know what To do dove il duetto vocale funziona particolarmente bene. Search your Heart e Blackie’s death sono l’acme del disco, due semplicissime canzoni folk che rendono però molto bene, la prima ritmata e la seconda invece molto tranquilla. I am The cosmos è una poco riuscita cover di Chris Bell e rappresenta probabilmente il momento più basso del disco.
Il finale è su onde morbide. Shampoo e Clean infatti sono i due pezzi più tranquilli del disco, il secondo in particolare è molto dolce e contrasta con la già citata freddezza delle voci dei due. Il disco si chiude con la mediocre Someday e come lui anche la storia d’amore degli attori di questo concept si chiude definitivamente.

In definitiva dunque di questo Break Up non si può parlare male, il disco scorre tranquillamente, in sottofondo, senza accaparrare mai completamente l’attenzione, ma senza neanche annoiare. La tematica magari è un po’ inflazionata e l’idea del concept non risulta proprio freschissima, ma, nonostante la registrazione volutamente a bassa risoluzione e un originalità non proprio spiccata, il disco raggiunge tranquillamente la sufficienza.Una critica in postilla però va fatta di dovere: per il lancio dell’album i due dissero di essersi ispirati ai duetti di Brigitte Bardot e Serge Gainsburg … va da se che, nonostante l’incredibile fascino della Johansson, il paragone non sta proprio in piedi!!!

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Eugenio Battaglini
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