Paolo Nutini
Milano, Superstudio, 21 maggio 2011
live report, intervista
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Land Rover stavolta ha fatto le cose in grande. In occasione dell’uscita del suo nuovo modello, la Range Rover Evoque, ha organizzato Pulse Of The City, una campagna di promozione su scala planetaria che toccherà cento città in tutto il mondo. Ad aprire il ciclo di eventi è stato il Range Rover Evoque Live, un concerto interattivo che il 21 maggio scorso ha messo in collegamento diretto via satellite tre città, in tre continenti e tre diversi fusi orari. Ad esibirsi dal vivo in prestigiose location c’erano Mark Ronson a Shanghai, Cee Lo Green a New York e Paolo Nutini a Milano. Al termine delle esibizioni si è proseguito con i dj set di Natasha Slater e Sergio Cerruti.
Noi ovviamente abbiamo assistito all’esclusiva performance del cantautore scozzese nella città meneghina, tenutasi al Superstudio, moderna struttura a due passi dal centro. Prima del live però abbiamo fatto una chiacchierata con Paolo, che ci ha parlato del più e del meno con la simpatia e la spontaneità che lo contraddistinguono.
L’argomento Italia con lui salta sempre fuori e ancora una volta ha ribadito di essere orgoglioso delle sue origini, torna regolarmente in vacanza in Toscana e passa le feste in famiglia come da tradizione italiana che si rispetti, anche se dice di non riuscire ad imparare la nostra lingua perchè parliamo troppo velocemente. Divertente, visto che nemmeno il suo particolare accento scozzese è di semplice decodifica!
Essendo poi l’evento organizzato da Land Rover in molti si saranno chiesti “Ma che macchine piaceranno a Paolo Nutini?”, beh innanzitutto anche se sa guidare non ha ancora la patente, poi comunque la macchina non gli serve visto che è sempre in tour: “Molto meglio camminare” dice, “fa bene alla salute”. Durante la conversazione non si è risparmiato dal raccontarci anche alcuni bizarri aneddoti che gli sono successi da quando fa questo mestiere: una volta a Berlino un tizio è riuscito a salire sul palco e ha tentato di aggredirlo, però si sa the show must go on e lui con molta professionalità ha continuato a suonare schivando pugni, un’altra volta invece una fan ha provato a prenderlo per la gola portandogli una quiche, ma al momento di tagliarla si è accorto che al suo interno c’era dell’intimo femminile. Un classico!
Naturalmente abbiamo parlato anche di musica. Visto che si avvicina la stagione dei festival ero curiosa di sapere se si trova più a suo agio in una situazione del genere o ad un suo normale concerto: di solito ai suoi spettacoli si sente più “sicuro” del fatto che la gente è lì per lui, ma il festival rappresenta una sfida per riuscire a farsi notare e conquistare un pubblico più generico. E poi ha sempre la possibilità, una volta finita la sua performance, di mascherarsi e girare indisturbato tra la gente! Parlando poi di dischi ci ha detto che il suo primo vero acquisto è stata una raccolta di canzoni soul in musicassetta costatagli “ben” 40 cents da dei tipi del suo paese che vendevano musica nel bagagliaio della macchina, mentre uno degli album che gli ha cambiato la vita e lo ha incoraggiato a scrivere canzoni è O di Damien Rice e su questo scommetto che molti di voi approveranno. Non poteva poi mancare qualche anticipazione sul nuovo disco che a detta di Paolo sarà più sfacciato e impertinente dei primi due e oltre all’amore affronterà tematiche più varie, frutto della sua crescita come musicista e come persona.
A fine intervista ci rivela che dopo lo spettacolo non si sarebbe potuto trattenere perchè la sera sua sorella avrebbe festeggiato il suo 21esimo compleanno e se non fosse riuscito a tornare in tempo in Scozia sarebbe stato un uomo morto e allora addio nuove canzoni di Paolo Nutini! L’afterparty è quindi rimandato a luglio, quando il cantautore suonerà all’Italia Wave. Siete tutti invitati!
Ma veniamo ora al nostro concerto. Volete sapere com’è un live di Paolo Nutini? Solo una parola: perfetto. Il suo particolare timbro di voce lo conosciamo tutti, quindi vi lascio immaginare quanto piacevole sia ascoltarlo dal vivo. Oltre a questo canta in maniera praticamente impeccabile, non una singola stonatura, è completamente padrone del suo strumento.
Ad accompagnarlo on stage la sua fedelissima band, The Vipers, in un set durato poco più di mezz’ora all’insegna dei brani più energici e vivaci del suo repertorio, tratti soprattutto dal suo ultimo album Sunny Side Up. Ed infatti ad aprire le danze, è il caso di dirlo, è stato l’old style ska di 10/10, ed è subito rilascio di energia a propulsione! Il musicista sembra visibilmente contento di suonare in Italia, quasi si sentisse a casa, quella stessa casa che ha dato i natali ai suoi nonni. Il tempo di salutare i presenti con un “Ciao Milano, come stai?” (pronunciato tra l’altro particolarmente bene) e si continua con la festa. E’ un piacere vederlo esibirsi: sempre sorridente, sembra essere nato per stare su un palco, ama quello che fa e riesce a comunicarlo chiaramente al suo pubblico che di conseguenza non può che amare i suoi concerti.
Tra i momenti più belli dello show l’immancabile Candy: quel brano già sul disco è qualcosa di straordinario, un crescendo di emozioni, ma ascoltarlo dal vivo guardando Paolo interpretarlo ad occhi chiusi è stato di un’intensità tale da farti rizzare i peli sulle braccia! Poi High Hopes, Coming Up Easy e un’originale versione di New Shoes riarrangiata per i live. Segue altro singolone e altro momento da immortalare: il bel chitarrista dei Vipers si destreggia nell’assolo di Jenny Don’t Be Hasty e Paolo per ingannare il tempo, forse non pago del sudore già versato (e vi posso assicurare che era tanto!) si è intrattenuto con una serie di flessioni e addominali. Si vede che è giovane e il fiato non gli manca!
Esauriti i brani in scaletta Nutini esce di scena. E’ arrivato il momento interattivo del Range Rover Evoque Live: un maxi schermo mette in collegamento diretto le tre città sedi dell’evento, con altrettanti presentatori ad introdurre i rispettivi artisti. Per noi c’era Ivan Olita, volto noto di Top Of The Pops. Si parte da Shanghai, è sera e Mark Ronson si esibisce in un breve dj set in un club del quartiere turistico del Bund. Segue poi il collegamento con New York, in pieno giorno su un palco all’aperto nei pressi del fiume Hudson è Cee Lo Green ad intrattenere la platea globale per la durata di una canzone. Ed infine tocca a Milano, Paolo Nutini si mostra di nuovo con grande gioia di fans e non e delizia gli spettatori di tre città con una travolgente Pencil Full Of Lead che chiude, stavolta per davvero, lo spettacolo. Grande assente Last Request, che probabilmente non ha trovato spazio in una setlist ridotta per l’occasione in cui si sono privilegiati brani più frizzanti e immediati.
In ogni caso non penso che qualcuno tra i pochi fortunati presenti sia rimasto deluso, né dal concerto né dall’evento in sé. Direi che come alternativa allo shopping del sabato pomeriggio non è andata male!
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