Paolo F. Bragaglia & Ganzfeld Frequency Test
The Man From The Lab
(Minus Habens Records)
elettronica, synth wave, kraut
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Paolo Bragaglia è un compositore elettronico già coinvolto in passato nella scena storica della new wave marchigiana nonché fondatore e ideatore del festival di musica elettronica Acusmatiq di Ancona. Dopo diversi lavori e collaborazioni con artisti di calibro internazionale (fra i tanti Howie B), musiche per la televisione, sonorizzazioni di film, arriva con questo interessantissimo The Man From The Lab.
Ispirato dalla new wave inglese elettronica fra gli anni ’70 e ’80, questo lavoro è proposto come un concept strumentale che fa da colonna sonora ad una serie TV immaginaria.
Monkey apre il lavoro con sonorità sintetiche ed è caratterizzato da un angosciante e incalzante ritmica e da un vocoder utilizzato in stile Kraftwerk.
Con The Mixture restiamo più o meno nella stessa dimensione, ma le sonorità sono più marcatamente electro/breakin’ di inizio anni ottanta. The Man From The Lab, brano eponimo, sposta l’attenzione su un sound ambientale e space che risulta essere molto intrigante e ipnotico.
L’unico brano cantato di questo album è Black Swan, un vero gioiello synth wave impreziosito appunto dalla voce di Bragaglia.
Rabbit’s Run rafforza il mondo spaziale dei brani precedenti con un tiro elettronico più sostenuto e avvicina ai bleep acidi ed inquietanti di Bat, quasi claustrofobico ma bellissimo.
Fra Kraftwerk e techno inizio ’90 (nello stile di Frank De Wulf per intenderci) emerge Stirrers che con Dust, brano che avrei visto benissimo nella soundtrack di Stalker di Tarkovskij, conduce alla conclusiva e cupa Dawn Of The Mouse che, come da parole dell’autore stesso, “Si ispira, come dice il titolo, ai barlumi delle prime luci dell’alba che si riflettono sui macchinari e sulle gabbie di un topo da laboratorio”.
Un album di forte impatto emotivo, da ascoltare più volte per capirlo e metabolizzarlo, da ascoltare ancora di più per amarlo.
https://www.facebook.com/paolobragagliamusic
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