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L’Onda Calabra delle polemiche. La querelle Antonio Albanese vs Peppe Voltarelli vs Il Parto delle Nuvole Pesanti

Numerosi quotidiani hanno riportato lo sfogo di Peppe Voltarelli, ex cantante del Parto delle Nuvole Pesanti, in cui si lamenta di come sia stata usata/stravolta Onda Calabra (probabilmente il pezzo più celebre del gruppo) in Qualunquemente, il film che porta al cinema le vicende di Cetto La Qualunque. Ecco la risposta della band

Riceviamo dal Parto delle Nuvole Pesanti e pubblichiamo

qualunquemente_cetto_laqualunque_antonio_albanese_onda_calabraCari amici e lettori, come tanti di voi ormai sanno, Antonio Albanese ha usato il nostro brano Onda Calabra come colonna sonora portante del suo nuovo film Qualunquemente. E questo ci ha riempiti di gioia. Ma crediamo che abbia voluto anche dimostrare il riconoscimento verso la Calabria e il Parto delle Nuvole Pesanti di cui si é innamorato da quando ci siamo conosciuti a Bra (Cuneo), proprio in occasione della proiezione del nostro film documentario “Doichlanda” che conteneva il brano “Onda Calabra”. Un amore per il Parto che Antonio ha voluto ribadire anche di recente presentando il film su Rai3 nel noto programma “Che tempo che fa” condotto da Fabio Fazio.

Ma abbiamo appreso con grande stupore che il nostro ex cantante Peppe Voltarelli in una lettera aperta rivolta ad Antonio Albanese ha asserito che la nuova versione sarebbe una macchietta e gag cabarettistica e che per questo e non per soldi lui non avrebbe dato il consenso all’opera.

Ci sia consentito di dissentire totalmente da questo giudizio artistico e da questa ricostruzione della vicenda, non per spirito polemico ma per tutelare le ragioni del Parto delle Nuvole Pesanti e soprattutto per amore di verità. E, infatti, riteniamo che “Qualunquemente Onda Calabra“, pur essendo una versione parzialmente diversa dall’originale per testo e stile, sia assolutamente funzionale al film e al personaggio politico di Cetto La Qualunque, simbolo d’inciviltà politica e culturale – si badi non solo calabrese ma nazionale e forse più lombardo che calabrese…- e pensiamo che sia anche identica all’originale per lo scopo che persegue, che é quello di denunciare la realtà attuale con la speranza di un domani migliore. D’altra parte il successo del film sta facendo conoscere al grande pubblico anche la versione originale di Onda Calabra e questo sinceramente ci sembra un grande risultato.

Per tali ragioni, siamo convinti che la versione del film non pregiudichi affatto lo spirito del brano originale.

D’altra parte non c’é chi non vede che il film di Albanese, oltre ad essere una grande opera cinematografica, é anche un autentico gesto d’amore di Antonio verso il Sud, e ci pare davvero offensivo considerare il film macchiettistico. Sarà un caso che la stesse critiche al film siano arrivate solo dal Giornale? E che ne sarebbero i film di Toto’ se usassimo questo metro di giudizio? L’amarezza semmai dovrebbe stare nel fatto che purtroppo la realtà dei nostri giorni è molto più grave e supera di gran lunga quella rappresentata nel film.

Come dice Albanese, Cetto é un moderato rispetto a certi nostri politici. Ed è di loro che bisognerebbe vergognarsi e non di chi, come Albanese, da tanti anni con la sua arte, ironia e genio denuncia la deriva della politica e della cultura italiana. Criticare il film di Albanese e la versione modificata di Onda Calabra perciò significa mettersi dalla parte di chi, come il Presidente del Consiglio, ma anche di certi intellettuali partenopei di sinistra, critica Roberto Saviano per avere dato un’immagine negativa della Campania, di Napoli e dell’Italia invece di prendersela con chi quell’immagine la deturpa ogni giorno. E poi sarebbe ora di smetterla per sempre con la censura, specie se proviene da un’artista, perché domani potrebbe capitare a ciascuno di noi di esserne vittime.

D’altra parte vorrei ricordare che noi stessi abbiamo usato spesso l’arma dell’ironia (e della “macchietta” ?) per raccontare pagine e storie dolorose del Sud e della Calabria in particolare, come nella stessa canzone Onda Calabra e nello stesso film “Doichlanda” in cui per la prima volta é stato pubblicato il brano. Basti vedere il videoclip di onda calabra originale, con balletti e vestiti anni ’70 per capire la vicinanza stilistica con il film “Qualunquemente”. Ma non per questo gli emigranti calabresi si sono offesi. Piuttosto hanno compreso il valore dell’opera e ne hanno apprezzato la leggerezza, la gioia, l’affetto, l’amarezza e l’ironia con cui ci siamo avvicinati a loro. Così come non crediamo che ci sia una sostanziale differenza tra l’ironia del verso “Onda Calabra in Doichlanda.” e quello di “Onda Calabra Qualunquemente”. Sono semplicemente due adattamenti ad altrettanti film.

Il Parto non solo coltiva il sogno del cambiamento calabrese ma ne ha fatto una ragione di vita e si batte quotidianamente perché ciò avvenga. E proprio per questo non solo non ci sentiamo feriti da Albanese ma siamo fieri che nel film ci siano tracce artistiche calabresi e auspichiamo che ci siano anche momenti di coinvolgimento del Parto e di altre realtà calabresi nella presentazione del film, per raccontare la storia di Onda Calabra ma soprattutto per raccontare le difficoltà e le sofferenze del vivere e le speranze che animano tanta gente del Sud e della Calabria per una rivoluzione culturale che purtroppo tarda ad arrivare.

D’altra parte é successo anche con altri come per esempio ultimanente con lo scrittore Gian Antonio Stella che sul Corriere della Sera ha utilizzato il nostro brano Magnagrecia contenuto nell’omonimo nuovo album per parlare dei mali del Sud, della Calabria e, nemmeno a dirlo, dei tanti Cetto La Qualunque.

Ci preme anche chiarire un’altro aspetto della vicenda che attiene alla paternità dell’opera. L’idea dell’onda calabra nasce collettivamente all’interno del progetto del Parto delle Nuvole Pesanti, e quindi ci sembra che aldilà di aspetti formali legati al deposito Siae, e quindi aldilà di Salvatore De Siena, Amerigo Sirianni e Peppe Voltarelli, la vera ed autentica paternità morale e storica del brano sia del “Parto delle Nuvole Pesanti” che ha avuto l’idea del brano, ci ha lavorato sopra portandolo fino al successo come un mestolo con la sua pentola di minestra. Il brano non è di questo o quell’altro musicista ma é di tutti i musicisti indistintamente intesi come collettivo del Parto, tant’è che Onda Calabra é conosciuto come uno dei brani più famosi del Parto e non di tizio o Caio. Ed é certo che senza il Parto delle Nuvole Pesanti e il suo speciale legame con la Calabria e con la sua gente, questa canzone non sarebbe venuta fuori da nessun musicista del Parto che avesse lavorato in solitudine. Questa é la verità storica! Quindi invitiamo e preghiamo tutti a rendere conto di questa verità quando si parla delle canzoni del Parto e di Onda Calabra così come gli altri brani storici del Parto, da Raggia all’Imperatore, da Lupo a Ciani, fino alle canzoni dell’ultimo album Magnagrecia.

Ma lasciateci dire che la cosa che più ci ha lasciati increduli é stata l’affermazione secondo la quale non saremmo stati avvisati della modifica del brano e che i soldi non c’entrano niente. Ora, anche a volere tacere sulle ripetute e sempre più esose richieste economiche che sappiamo essere pervenute alla Fandango per mettere la firma di un accordo economico peraltro già raggiunto, rimane il fatto che sin dall’inizio siamo stati contattati e informati dalla Fandango circa le intenzioni di Albanese. Non solo ma ci é stato chiesto anche di partecipare e collaborare alla rielaborazione del brano però purtroppo ciò non é stato possibile proprio per la indisponibilità di Voltarelli che non se la sentita di collaborare con il Parto per ragioni a noi rimaste sconosciute. E sin dall’inizio eravamo ben coscienti che la modifica del brano avrebbe avuto il marchio ironico di Albanese ma tutti abbiamo dato l’ok lo stesso alla modifica in modo consapevole, visto che peraltro il personaggio di Cetto La Qualunque é popolarissimo e il suo “progetto politico” ci é noto da almeno mezzo decennio.

Per questo pensiamo che Albanese non si sia appropriato della canzone del Parto delle Nuvole Pesanti ma l’abbia amata e rispettata. E pensiamo anche che le canzoni siano della gente che le vive. Questo é l’insegnamento della musica popolare.

Salvatore De Siena

Amerigo Sirianni

Mimmo Crudo

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