ON: Adriano Viterbini – Ice One – Riccardo Sinigallia
Roma, Villa dei Quintili, 17 ottobre 2021
live report
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Davanti a un pubblico piuttosto freddo (anzi, direi congelato, a dispetto delle tradizionali e miti ottobrate romane), nella suggestiva Villa dei Quintili, sull’Appia Antica, è andato in scena lo spettacolo / esperimento ON, ovvero il terzetto formato da Adriano Viterbini (chitarra e ngoni, sorta di chitarra degli Swazi, popolo dell’Africa del Sud)), Ice One (giradischi, campionatori e chincaglierie elettroniche) e Riccardo Sinigallia (sintetizzatori modulari).
È la rassegna Su:ggestiva ad ospitare lo spettacolo, inserito nel calendario di una rassegna tanto coraggiosa quanto impegnativa per il pubblico, dato che si svolge all’aperto, nel Ninfeo della Villa dei Quintili, raggiunto passeggiando nel buio pesto dell’Appia Antica e del suo meraviglioso parco archelogico.
Il progetto ON vede i 3 artisti romani alle prese con un concept basato soprattutto su improvvisazioni, tenute insieme da un canovaccio che lascia ampio spazio di libertà ai nostri.
Difficile raccontare di musiche fatte ora per far viaggiare con la mente e ora per scuotere le viscere. Nella prima parte è Riccardo Sinigallia a tessere trame synthetiche su cui interviene Adriano Viterbini con i suoi ceselli e le sue pennellate di chitarra. Qui è dove Ice One fa più fatica ad inserirsi, tanto che le sue timide intromissioni di scratch sembrano quasi fuori luogo. Si tratta di una lunga suite ambientale a tratti difficile, molto più spesso suggestiva e in grado di far volare la mente della pubblico.
Tocca poi alla chitarra di Adriano Viterbini la parte della protagonista, tra intrusioni etniche e virtuosismi di sperimentazioni blues, con gli altri due a intervenire. Sinigallia spesso e volentieri interviene a legare le frammentazioni chitarrisiche, mentre Ice One si trova ora decisamente più a suo agio.
Il crescendo della terza parte diventa un vero e proprio (riuscitissimo) tentativo di scuotere i corpi del pubblico, in cui Ice One è il motore e lancia un campionamento di piano jazz che si preoccuperà di rimpolpare di beats e sui di cui Viterbini e Sinigallia intervengono lasciando percepire quanto questo progetto li diverta e li lasci sfogare liberamente.
Al di là della scenografia archeologica, sui due schermi alle spalle del terzetto sono state proiettate immagini manipolate in diretta e frutto delle riprese intime di parecchie telecamere (ne ho contate almeno 5), che hanno indugiato sui dettagli delle macchine di Ice One, sul groviglio di cavi, manopole e oscillatori di Sinigallia e sulla chitarra di Viterbini.
Difficile immaginare un’estensione discografica del progetto ON, magari il formato più adatto potrebbe essere quello del video. Sia come sia, la serata – a dispetto della difficoltà della proposta – ha regalato emozioni sia concettuali e sia viscerali, centrando in pieno il suo obiettivo.
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