Offlaga Disco Pax
Hiroshima Mon Amour, Torino, 13/03/2025
live report
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Ci sono band che scrivono la storia della musica per la longevità della loro formazione, per il numero di copie vendute o di presenze ai concerti. E poi ci sono band che lasciano il segno in virtù di quello che dicono e di come lo fanno. Per niente mainstream e poco incasellabili, sfuggono alle etichette che sembrano scandire la nostra quotidianità. Ma è esattamente questo a renderle indimenticabili, perché hanno scritto le nostre personalissime storie proprio attraverso le loro. E questo è quello che è capitato agli Offlaga Disco Pax. In tre album e una decina d’anni di attività sono riusciti a diventare una pietra miliare dell’indie nostrano, nonché i portabandiera di un genere che è un mix di elettronica, spoken word e new wave. Poi, la decisione di sciogliersi nel 2014, dopo la morte del bassista e tastierista Enrico Fontanelli. Il progetto era nato da lui, Carretti e Collini e non aveva più senso portarlo avanti.
Seguono anni in cui i due membri superstiti intraprendono percorsi paralleli, ma è proprio durante una serata con Jukka Reverberi come gruppo di apertura ai CCCP che il cantante degli Offlaga decide di riproporre un grande classico della formazione reggiana: Robespierre. Il pubblico va in visibilio, risentendo un brano tanto iconico. Max Collini si rende conto che forse, complice l’anniversario alle porte, era giunto il momento di riprendere in mano un progetto che, a quanto pare, stava ancora molto a cuore a tanti.
Così, intorno a Natale, ecco uscire una manciata di date che avrebbero visto gli Offlaga Disco Pax in tour per celebrare il ventennale del loro album d’esordio, nonché quello più rappresentativo, Socialismo Tascabile. Date che si sono rapidamente moltiplicate, registrando un sold out dopo l’altro. Il 13 marzo 2025 è infatti la prima delle due serate in cui saranno protagonisti all’Hiroshima Mon Amour di Torino.
Sin dalle 21, orario in cui viene aperto il locale, la gente sciama lieta all’interno della sala concerti. C’è un atmosfera festosa, facce vecchie e nuove che hanno colto al volo l’occasione di sentire, o risentire, le storie di un “piccolo mondo antico” del quale anche noi siamo stati protagonisti e del quale sentiamo talvolta la mancanza. Sul palco, alcuni degli oggetti simbolo delle loro canzoni creano un immediato legame con un’epoca e un sentire che per questa ora e quaranta di live non sembrano più essere così lontani.
Alle 22:30 circa Max Collini e Daniele Carretti salgono sul palco insieme a Mattia Ferrarini, il polistrumentista scelto per colmare il vuoto lasciato da Enrico. Scelta che si rivela fin da subito azzeccata, perché ha saputo entrare in punta di piedi nella formazione, dando il suo personale contributo a brani già fatti e finiti che non è per niente facile suonare.
L’emozione trapela dai visi dei musicisti e dalle piccole incertezze iniziali, ma l’affetto tangibile di un locale strapieno fa rapidamente sciogliere Collini, che assume il suo ruolo di mattatore e cantastorie aprendo le danze con uno dei pezzi clou: Kappler.
Ci sono tutte le tracce di Socialismo Tascabile: da Cinnamon e la storia delle gomme da masticare a Tono metallico standard, al termine della quale si scopre che “l’arrogante bottegaio indegno della roba che vendi qui dentro” in realtà è proprio la persona che ha prestato al gruppo il furgone per partire in tour. E ancora Tatranky, con tanto di lancio degli storici wafer al pubblico, De Fonseca, o come comportarsi alla fine di una relazione, fino a Piccola Pietroburgo, quella Cavriago di cui Lenin è ancora sindaco onorario.
C’è un mondo di storie vere, di riferimenti storico sociali, di emozioni, speranze e disillusioni nei testi degli Offlaga. Sono testi che andrebbero analizzati e discussi a scuola e che offrono uno spaccato di una realtà che nessuno è riuscito a raccontare con lo stesso sguardo obiettivo e disincantato.
Sulle note di Onomastica partono i saluti: il “collettivo neosensibilista contrario alla democrazia nei sentimenti” ringrazia tutto coloro che hanno resto possibile tutto questo. Poi la classica uscita di scena e il ritorno per gli encore. Si parte con “un doveroso ringraziamento agli avi” con Allarme, cover dei CCCP, si continua con Piccola storia ultras e si chiude, ça va sans dire, con Robespierre.
Collini ha detto che in un’intervista gli è stato chiesto se ci fosse ancora bisogno di Socialismo Tascabile e lui ha risposto ridendo che c’era bisogno di socialismo. Punto. Personalmente ritengo che abbiamo bisogno degli Offlaga Disco Pax e della loro musica. Punto. Se questa serie di performance live avranno un seguito, soprattutto dal punto di vista discografico, non è dato di sapere, ma quello che è certo è che avevamo ancora un disperato bisogno di questa band e di tutto quello che ha significato per noi e per la scena italiana.
Setlist
- Kappler
- Cinnamon
- Dove ho messo la Golf?
- Enver
- Tono metallico standard
- Intermezzo per Enrico
- Sensibile
- Khmer rossa
- Tatranky
- Parlo da solo
- De Fonseca
- Piccola Pietroburgo
- Onomastica
Encore:
- Allarme (cover dei CCCP)
- Piccola storia ultras
- Robespierre
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