Nihil Est
Nuvole Notturne
(CD, Seahorse Recordings)
rock
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Sono molto combattuto nel dare un giudizio a questo bel primo disco dei Nihil Est, Nuvole Notturne, e già così un po’ si capisce su come la penso.
Andiamo per ordine, musicalmente mi ha conquistato: le melodie e le aree rarefatte, alternate a momenti decisamente più corposi, sono un ambiente nel quale mi trovo a mio agio, fanno scattare quei meccanismi di sana melanconia che ogni tanto usiamo per calmare quella violenta rabbia che accumuliamo quotidianamente. Non ditemi che non è vero.
Gli arpeggi, i violini, l’elettronica, i tempi, per quanto non nuovissimi, sono associati in maniera elegante e magistrale, fanno capire, almeno io percepisco ciò, che non è una produzione istintiva, ma ben ponderata e progettata. Fanno anche intuire che la base musical-culturale sulla quale poggia il gruppo, è ampia e ben conosciuta. Come spesso accade, dischi con queste caratteristiche hanno il pregio, direi il doppio pregio, di voler essere riascoltati e di svelare ad ogni ascolto particolari nuovi, anche piccoli, ma sempre interessanti.
Allora tutto a posto, possiamo mettere un secchiello di stelline e chiudere la recensione con gli applausi a scena aperta… un attimo.
Nuvole Notturne è il primo disco, bene, ottimo inizio, così c’è la scusa per dare tempo al cantante di trovare la voce e di adottare un differente stile, basta che sia un po’ meno irritante di questa specie di nenia che in alcuni punti arriva al punto di urtarmi i nervi. Sono fiducioso, perché in Eco, bellissima canzone, come per magia sparisce la nenia ed appare il canto, bello, pieno, vero. Durante la canzone ogni tanto ci ri-inciampa, intendo nella nenia, ma ha dimostrato che ne può uscire ed allora sì, secchiate di stelle.
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