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Nicola Lotto: recensione di Il Canto Nudo 

Si materializza l’esordio sulla lunga distanza per Nicola Lotto con Il Canto Nudo, un disco intenso, importante, sofferto e pieno di piccoli tesori.

Nicola Lotto

Il Canto Nudo

(VREC)

canzome d’autore

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Dopo un Ep di qualità come Si Comincia Così, che ha destato la giustificata attenzione di critica e addetti ai lavori, si materializza l’esordio sulla lunga distanza per Nicola Lotto con Il Canto Nudo, un disco intenso, importante, sofferto e pieno di piccoli tesori che vanno scoperti ascolto dopo ascolto.

La produzione del lavoro è stata affidata a Flavio Ferri che in questo particolare periodo storico è impegnato su più fronti e sembra davvero godere di una seconda giovinezza. La presenza dell’ex Delta V ha sicuramente giovato a Lotto che ha messo a segno ben undici canzoni che hanno il pregio di non essere mai banali e di essere state suonate con elevata maestria.

Le melodie non sono mai immediate, ma hanno il merito di venire fuori alla distanza, di essere ricercate con cura, ascolto dopo ascolto.

E non è forse proprio questo il bello di un disco?

Quante volte ci siamo stancati, dopo un’immediata euforia, di album che ci hanno preso immediatamente, ma che poi con il passare del tempo ci sono risultati stantii e assolutamente poco originali?

Ecco, in questo caso, si è materializzato il contrario. Qui, ogni singolo brano è un piccolo affresco che viene dipinto con molta maestria dall’artista nostrano.

Ci sono dei momenti in cui sembra anche di ascoltare certe sonorità utilizzate da Mark Lanegan in Bubblegum (Parole Nuove), mentre in altri appare chiaro l’omaggio ai Massimo Volume (Nel Mio Polso).

L’iniziale Anche Se Brucia sarebbe perfetta per un premio Tenco per la sua profondità testuale e musicale, così come è molto evocativa Consolazioni che si fonda su un riff di chitarra acustico molto intenso che poi sfocia in un ritornello in cui Lotto decide di essere aggressivo come mai ci è capitato di ascoltare.

Le atmosfere si fanno più soft con Nel Volto che ha una sua natura crepuscolare.

Ci sono anche momenti più easy come Sacro, ma questo non vuol dire che si toccano territori scontati o facili da raggiungere. Bisogna contestualizzare il tutto, in relazione a quanto messo in musica dal cantautore patavino che, con Il Canto Nudo, ha fatto centro.

Il nuovo cantautorato italiano deve essere questo, ovvero moderno, profondo e volto al futuro, senza dimenticare ciò che è stato: impresa non semplice che in pochi si possono permettere di realizzare. Tra queste mosche bianche vi è Nicola Lotto. Segnatevi questo nome.

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Francesco Brunale
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