Nicodemo: In Due Corpi

Dopo l’esperienza al fianco di Teresa De Sio, il cantautore campano dallo stile vintage torna con un nuovo, personale lavoro. In Due Corpi è il racconto di uno stato d’animo duplice e conflittuale, tra dissonanze rock, musica elettronica, jazz e canzone d’autore

Nicodemo

In Due Corpi

(Cd, La Fabbrica/Rai Trade)

musica d’autore

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“Complicarsi è bellissimo, gli spazi vuoti non esistono, io che tremo alla sola idea di semplificarmi”. Così, con questa vera e propria dichiarazione d’intenti, declamata con voce profondissima ed oscura, si presenta Nicodemo (al secolo, Nicola Pellegrino) in avvio del suo nuovo lavoro da studio, In Due Corpi, disponibile in formato digitale su i-Tunes.

Nei dieci brani che lo compongono, l’artista campano, autore di testi e musiche, dà vita ad una sorta di dialogo interiore con se stesso tratteggiato da spunti, suggestioni, contraddizioni, umori, prospettive, sguardi inquieti sul presente e, soprattutto, sul futuro prossimo venturo. Un’analisi (psico)logica sul proprio essere, una presa d’atto di una natura umana duplice ed ambivalente, dalla quale trarne “…l’incomprensibilità verso chi si incolla, per non rischiare, ad una sola visione delle cose…”.

Pervasi da una sorta di “isteria post-esaurimento”, questi due corpi apparentemente distinti ma uniti dallo stesso cuore, musicalmente risultano sorretti da un variegato impianto trans-gender capace di coniugare nel migliore dei modi le loro molteplici anime. Mollemente acustiche, nervosamente elettriche, moderatamente rock oppure languidamente jazz che siano, qui tutto risuona ben calibrato, gradevole, grazie anche alla presenza di ospiti d’eccezione quali, tra gli altri, Andy (Bluvertigo) in Le Pareti, Carmelo Pipitone (Marta Sui Tubi) in Opto Per La Radio, Sarah (Diva Scarlet) su Autunno, oltre a straordinari musicisti della scena jazz italiana e ad una insolita sezione d’archi che ne completano l’offerta.

Lontano anni luce da una certa iconografica rappresentazione di un sud musicalmente danzereccio e popolare, Nicodemo ci regala una canzone d’autore quanto più riflessiva ed introspettiva possibile in cui, ad ascoltarlo bene, anche il silenzio può essere assordante e ricco di fascino.

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