Nero
Lust Soul
Autoproduzione
rock
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Marco Mezzadri, in arte Nero Kane, approda finalmente al suo album di debutto come solista, il cupissimo Lust Soul.
Esperto navigatore della scena underground milanese con i suoi The Detonators, punk rock band, cui segue l’esperienza con i The Doggs, in entrambe le band è stato compositore, cantante e bassista.
“Lust Soul è un album crudo, diretto, viscerale. Amo definire questo album un diario personale fatto di fugaci annotazioni e momenti più profondi, di frasi meditate e al contempo volutamente storte e scritte di getto, di emozioni espresse sotto l’impeto della necessità”.
L’apertura è affidata a un pezzo strumentale tetro ma carico come Death In June che ha il pregio di creare la giusta atmosfera.
Il primo pezzo cantato, I’m The Sin, ha una linea ritmica che suona la carica e un arrangiamento dalle sfumature gotiche che nasconde una melodia easy listening alla Alice Cooper.
No Sense Of Crime prosegue quello che è un andi molto ben definito che non subisce mai particolari scossoni.
E, già osservando le parole contenute nella track list, si delinea facilmente un quadro riconducibile a una corrente molto precisa: sin, crime, bleeding, demons, bitch, spirits.
Oltre a Nero, che si cimenta alle chitarre e al piano, completano la line-up Dario Dwe Vergani (tastiere e arrangiamenti elettronici), Roberto Gramegna (chitarre e piano) e Florencia Sanchez (cori).
Non è un cattivo album d’esordio, tutto sommato.
Significativo, o forse no, che gli episodi più riusciti siano quelli che presentano armonie maggiormente ariose, e sto pensando a In My Town e a Old Demons che si apre con un arpeggio che fa un po’ Metallica.
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