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Neon: Rituals (Expanded edition)

La locupletata ristampa di un album storico. Che non mostra alcun cedimento ai segni del tempo

Neon

Rituals (Expanded edition)

(Cd, Spittle Records)

wave

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neon ritualsLa rifondata Spittle Records prosegue la sua meritoria opera di recupero dei gioielli dimenticati della new wave italiana degli anni ’80. Gioielli fra i quali non poteva mancare il primo e unico full lenght album dei fiorentini Neon.

Lasciati alle spalle gli esperimenti sintetici degli esordi – ben documentati dal cd Oscillator, edito lo scorso anno dalla stessa Spittle Records – e affinato il suono attraverso una manciata di singoli e dodici pollici, Marcello Michelotti e soci approdarono all’esordio sulla lunga distanza nel 1985, consegnando alla storia otto memorabili tracce in cui la componente elettronica si fonde mirabilmente con sonorità più guitar-oriented.

Rituals si distingue da buona parte degli album di new wave prodotti allora in Italia: se i punti di riferimento dell’epoca erano spesso da ricercarsi nella scena britannica, il suono dei Neon ha invece caratteristiche più continentali ed è a tratti apparentato con la tradizione krautrock. Forse anche per questo l’album non mostra affatto i suoi 24 anni e sembra aver retto il passare del tempo molto meglio di tanti lavori coevi.

Le atmosfere claustrofobiche dei precedenti 12″ Tapes Of Darkness e Obsessions sono sempre ben presenti, ma in questo album vengono mitigate da melodie vocali più ariose e modulate; le distorsioni chitarristiche di Ranieri Cerelli si intrecciano con le tastiere liquide di Piero Balleggi, mentre la batteria acustica di Roberto Federighi forma un imponente muro ritmico unendosi ai bassi sintetizzati e alle programmazioni digitali del padre-padrone Michelotti.
Su tutto si staglia la voce profonda della stesso Marcello, interprete raffinato e ricco di sfumature.

Last Chance, Isolation, Dark Age e My Blues Is You sono i brani rimasti nella memoria collettiva, ma anche le tracce meno celebrate meritano ormai di assurgere al ruolo di classici: da Runnin’ a Harry passando per la geniale rilettura in chiave wave della hendrixiana Burning Of The Midnight Lamp e per l’epica e martellante The Same Ritual.

Ad arricchire la nuova veste del 33 giri stampato a suo tempo dalla Kindergarten di Fabrizio Federighi, tre bonus track da leccarsi i baffi: le versioni alternative di Last Chance, Dark Age e My Blues Is You (pubblicate in origine in due extended play); oltre a un booklet di 12 pagine contenente articoli e recensioni dell’epoca.

Curioso che un album sparito dalla circolazione per qualche lustro abbia goduto di due ristampe digitali nel giro di tre soli anni: era infatti incluso nel cofanetto Boxed, prodotto dalla Contempo Records nel 2006. Ben vengano, comunque, queste operazioni che permetteranno ai più giovani di scoprire l’opera di una delle punte di diamante di quella straordinaria genìa di musicisti attiva nella Firenze degli anni ’80 e a noi anziani di commuoverci riascoltando le perle di quella stagione irripetibile.

Una nota negativa? Con questa nuova ristampa la quotazione del mio vinile originale si abbasserà ulteriormente.

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Vittorio Arena
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