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Neodea: Teorema del Delirio

A Milano si respira la vecchia aria di grunge. Il disco di debutto dei Neodea, pur peccando di originalità, è un prodotto di qualità tecnica e lirica che va solo migliorata con più vigore

Neodea

Teorema del Delirio

(Cd, Black Fading/Action Directe)

grunge

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Neodea: Teorema del DelirioTeorema del Delirio, il disco di debutto dei milanesi Neodea uscito lo scorso anno sotto l’etichetta Black Fading ed ora ristampato, è composto da 10 brani di evidente matrice grunge, con la voce di Luca Colombo che si trova a metà strada tra Marco Cocci ed Eddie Vedder. Il sound intenso, poderoso e cupo delinea infatti atmosfere inquiete che ricordano quel grunge sofferente alla Temple of Dogs, gli Alice in Chains dei primordi e qualcosa dei Creed quando si tratta di andare su ritmi più pesanti.

Il quartetto, nato nel 2005, sfoga con rabbia le insofferenze e i malanni dell’epoca in cui viviamo, sognando attimi di pace attraverso emozioni e affetti che segnano le liriche di questo lavoro, cantate apprezzabilmente in italiano. Il lavoro non è proprio notevole e “nuovo” come da loro presentazione, ma la chitarra di Federico Valisi ricama nobili riff sulle ritmiche di basso e batteria, riuscendo a rendere discreta un’opera che alla lunga risulta stantia.

Non c’è un brano particolarmente raggiante, Madre è l’unico lentone e si discosta decisamente dallo stile presentato fino a questa traccia. I brani di apertura sono apprezzabili (Panic TV, Paradisi Artificiali, 34&2) ma poi si cede alla mancanza di novità, almeno per chi ha macinato dischi su dischi su questo genere e non trova più da anni un gruppo che faccia vibrare le pareti come quel furore di capolavoro che era Ten. In Italia poi facciamo fatica ad uscirne fuori senza scomodare il pop per risolvere problemi di pancia e chi dimostra buone capacità come i Neodea alla fine sparisce.

Nelle ultime battute del disco i brani di chiusura non sembrano purtroppo ispirati, Deliri è skippabile e Scorre Lento ha alti e bassi poco suadenti. Il prodotto è di qualità e la band dimostra una buona maturità e capacità tecnica, ci sono margini di miglioramento compositivi e creativi e senz’altro i Neodea saranno uno dei gruppi che seguirò volentieri al prossimo album, se avranno spazio per la ricerca e variazioni sul tema.

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Luca Paisiello
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