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Mr. Milk: recensione cd omonimo

Un tripudio di brividi ed emozioni, ecco cosa si trova nell'album omonimo d'esordio di Mr. Milk !!!!! Lasciatevi trasportare dalla sua melodia

Mr. Milk

Mr. Milk

(Cd, Casa Molloy)

indie folk, new folk

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mr-milkE’ impossibile non emozionarsi ascoltando l’album omonimo di Mr. Milk.

L’introverso e riservato folk singer campano, dopo aver girato l’Europa e aver condiviso palcoscenici con colleghi più affermati, quali ad esempio The Niro, Marco Parente e A Toys Orchestra, si presenta con il suo primo lavoro.

Quaranta minuti scarsi di viaggio introspettivo per deliziare gli ascoltatori con una dozzina di canzoni quasi sussurrate. Facile accostare Mr. Milk alla geniale ondata italiana di new folk che presenta ultimamente artisti talentuosi come Brown And The Leaves, The Second Grace, Une Passante e via dicendo e che inevitabilmente portano a pensare ad un unico solo Nick Drake pieno di sfaccettature.

A tratti Mr. Milk sembra quasi abbia paura di disturbare, tanto lieve è il sussurrio nei brani, ma è proprio questo che rende ancora più particolare e affascinante la sua arte.

Calls And Letters introduce questo lavoro: 4 minuti di chitarra acustica e voce che incantano fin dal primo ascolto. A seguire, la dolcissima Deepfar che narra d’amore come tante di queste composizioni.

Un amore malinconico, un amore sofferto, come quello della successiva Drawing A Kiss.

Più energica seppur sempre velata di malinconia è Forced.

Con Surprises e con uno dei brani migliori dell’album Little March For A Whore si arriva a metà cd.

In un attimo ci si accorge quanto è volato il tempo ascoltando Mr. Milk, le emozioni aumentano e i brividi sono sempre in agguato, soprattutto con Goodbye Prisoner! uno dei brani più toccanti di questa opera prima.

Won si presenta più leggera del brano precedente e produce l’effetto di una boccata d’aria fresca, così come la melodica Cripple.

Ci si avvia verso la fine del disco con Monster, con Cardinal Legs, una delle punte di diamante che vede sostituire la chitarra al pianoforte e con la purtroppo breve Stupid Guy, brano capolavoro di quest’esordio.

Il rammarico che c’è ascoltando album come questo è quello di vedere poi in classifica altri lavori. Vedere che tanti cantautori  pieni di talento come Mr. Milk, restano troppo spesso relegati a una nicchia produce al tempo stesso due effetti contrastanti: la rabbia nel non vedere apprezzati come meriterebbero simili artisti e la magia che si percepisce entrando in queste nicchie.

Se fossi un artista non avrei dubbi. A un posto in classifica preferirei la dolcezza e le emozioni della mia nicchia.

Complimenti a Mr. Milk e a chi crede in questi talenti. Non perdetevi quest’album !


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Fabio Busi
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