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Monica P: Tutto il resto rende più denaro (anteprima nuovo video)

Perché mostrare la realtà, quando falsarla conviene e rende di più? Venature hip hop per Tutto rende più denaro, il nuovo singolo in cui Monica P denuncia l’omertà e la sete di potere.

Tutto il resto rende più denaro è il nuovo singolo di Monica P, tratto dall’album Rosso che non vedi.

Perché mostrare la realtà, quando falsarla conviene e rende di più? Venature hip hop per questo brano che denuncia l’omertà e la sete di potere.

Ecco il video in anteprima.

Postpunk newyorkese e tradizione melodica italica possono convivere. Lo dimostra a suo modo Rosso che non vedi, ultimo album di Monica P, all’anagrafe Monica Postiglione .

La cantautrice nasce a Torino e si forma tra la West Coast e l’Inghilterra. In questo terzo disco muove un passo deciso in direzione del pop. Nel farlo non dimentica però il suo noise interiore, fatto di più impegnative e oscure sonorità. Dieci tracce, prodotte da Don Antonio (Antonio Gramentieri), nelle quali si incontrano agilissimi refrain e sofisticati inserti musicali. Il cantato melodico e confidenziale, insieme al sound elettrico e una scrittura diretta e senza compromessi, racconta emozioni ben lontane dal politically correct. A dargli voce è Monica P in un leggero graffiato perfettamente naturale che non conosce inutili estetismi e virtuosismi.

[amazon_link asins=’B076B569NY’ template=’ProductAd’ store=’rock02-21′ marketplace=’IT’ link_id=’ 9d2609a3-ac65-11e8-ab94-f757cf920176′]«Rosso è il colore dell’evidenza, che eppure non vediamo. Di qui il titolo dell’album», spiega Monica P. «E’ il colore della passione, dell’amore, della violenza. Di tutto quello che accettiamo per comodità e abitudine, o che rinneghiamo per paura. Tra le urla confusionarie di uno “spazio vuoto” nella sostanza, dove tutti vogliono la meglio e si prendono la ragione gettandosela in faccia, dove brindiamo ogni giorno – senza nemmeno accorgercene – a un mondo corrotto e che cade a pezzi, possiamo fare soltanto due cose: adeguarci finendo per essere quello che non siamo, oppure salvarci, rimanendo sospesi tra amore, gioco e immaginazione, e una visione ironica di questa società che, in fondo, sa di tragicamente comico».

Questo è il terzo lavoro dell’eclettica cantautrice torinese. Un percorso interessante l’ha portata a questo album, dal folk rock del suo primo disco “A volte capita” (2010), attraverso il cantautorato alternativo e psichedelico del secondo “Tutto Brucia” (2014). Suoi brani sono stati inseriti in compilation come “Female do it better” e “Il rock è femmina” di Pirames International. Ha collaborato con nomi importanti della scena italiana e internazionale, da ricordare la pubblicazione di un duetto con un inedito Hugo Race che canta per la prima volta in italiano in “Come un cane”, aprendo anche i concerti di Nada, Tricarico, Nicolò Carnesi e Cleo T.

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