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Mogwai: Atomic (soundtrack)

I Mogwai del 2016 sono quelli della colonna sonora di un documentario sul nucleare e la rielaborazione delle sue musiche è quanto è finito in questo Atomic

Mogwai

Atomic (soundtrack)

(RockAction)

post-rock

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mogwai-atomic-nuovo-cd-2016Da più parti gli Explosions in the Sky sono visti come la versione americana dei Mogwai. Ed entrambi hanno fatto uscire i loro nuovi dischi lo stesso giorno. Un caso? Un dispetto? Sia come sia, in entrambi i casi si tratta di qualcosa che – probabilmente – lascerà un po’ freddini i fan.

Probabilmente più quelli dei texani, che come mi confidò Vincenzo Riggio al telefono anticipandomi la sua recensione, hanno fatto un disco molto sky e poco explosions.

I Mogwai del 2016, invece, sono quelli della colonna sonora di un documentario sul nucleare (Storyville – Atomic: Living in Dread and Promise) e la rielaborazione delle sue musiche è quanto è finito in questo Atomic.

Che poi Atomic è anche il loro primo disco senza John Cummings, uno dei due chitarristi storici della band, allontanatisi dal gruppo per dedicarsi a progetti solisti.

Lontano anni luce dalle altre due colonne sonore dei Mogwai (Zidane e Les Revenants), Atomic spinge l’acceleratore sul lato più elettronico degli scozzesi, senza prendere troppo le distanze da Rave Tapes.

E proprio questo è il punto debole dell’album; mentre infatti le pari elettriche esprimono la tensione richiesta dalle immagini sul pericolo atomico, le parti elettroniche suonano un po’ ingenuotte.

Peccato veniale di un disco che non sposta il peso specifico di una band (i Mogwai) che ha la statura di un gigante, ma di cui Atomic resta un disco per fan e non sarà certo ricordato come una pietra miliare.

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Massimo Garofalo
Massimo Garofalo

Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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