Mi Ami
Watersports
(Cd, Touch & Go/ Quarterstick Records)
alternative
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L’esperimento Mi Ami (praticamente uno spin off dei Black Eyes) pare interessante. Suoni piuttosto minimali, un costante intreccio di ritmi percussivi con una certa indole ora dub, ora disco music, ora tribale (Pressure), ora punk allo stato puro.
Liriche isteriche si muovono su questo tessuto compositivo mutevole, costantemente manipolato in suite che si espandono in orizzontale con acida ossessività (Echononecho, White Wife).
Il disco, concettualmente, viene presentato come un lavoro che ruota intorno alla paura ed all’ansia. Missione compiuta, mi sento di dire, quantomeno nel restrogusto, nel disagio che l’ascolto di Watersports lascia nelle orecchie. Come il residuo di un grido ossessivo e ripetitivo, trasfigurato nella lancinante The Man in Your Eyes o nella batteria new wave di New Guitar.
Nessuna licenza melodica, una tensione costante, molto ritmo, chitarre tossiche,in pratica,un universo precario, ansioso ed ansiogeno. Roba da metropoli del nuovo millennio.
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