Scaglia e Briegel, rispettivamente cantante/chitarrista e bassista dei Ritmo Tribale, hanno ritirato sabato 29 settembre 2018 a Faenza il Premio Speciale del MEI per festeggiare il trentennale del loro primo disco, Bocca Chiusa. L’album venne pubblicato nel 1988 grazie a Radio Base 81 Records, etichetta di un’emittente radiofonica di Conegliano Veneto, che stampò all’epoca 1000 copie contenenti i primi otto brani di matrice hardcore punk della storica band milanese. In quei 25 minuti emersero brani intramontabili come Circondato, Bandiere e la stessa title track che nel loro ultimo tour sono state eseguite nel finale dei loro show.
“Bocca Chiusa è per noi la colonna sonora evocativa di un periodo nel quale vivevamo nella cantina di un C.A.F. che l’odore di muffa lo sentiamo ancora e dei concerti al Leoncavallo che non si sapeva mai se la notte saremmo tornati a casa nostra o di chi”, scrivono i Ritmo Tribale ai loro fans l’indomani della notizia del Premio a loro assegnato.
Dopo essere stati accolti dal pubblico del MEI per la premiazione, i due componenti dei Ritmo Tribale si sono esibiti nella stessa serata in una breve session composta da cinque brani, con l’ausilio di una drum machine degli anni 70, riproponendo L’assoluto, Sogna, Il Centro, Bandiere e Lumina. Ho chiesto a Briegel cosa rappresentasse per lui questo premio alla carriera.
«Quest’anno abbiamo pubblicato un brano inedito, “Le Cose Succedono”, che è girato bene sulle radio indie, e questo premio arriva a coronamento di un percorso musicale iniziato 30 anni fa con Bocca Chiusa. Nel periodo che va dal 1988, anno in cui è uscito quel disco, al 1994, quando è stato pubblicato Mantra, abbiamo detto la nostra a livello indipendente. Quando ci etichettano come indie ci sentiamo in realtà inseriti in una via di mezzo, del resto abbiamo prodotto tre dischi con case discografiche indipendenti prima di farne altrettanti con una major, pur lavorando sempre in maniera autonoma, fondamentalmente. Né siamo mai stati politicamente schierati, sebbene nei testi di Edda e di Scaglia, sempre molto personali, si trovano pezzi come “Kriminale” e “Votate Me!” che hanno senz’altro una connotazione politica di un certo tipo. Testi di quel genere sono presenti nella nostra discografia anche in maniera molto marcata.»
(segue dopo il video – Si ringrazia Ljubo Ungherelli per aver condiviso questo filmato)
In quegli anni si suonava nei centri sociali milanesi dove stava nascendo una scena musicale composta dai Ritmo Tribale, i Casino Royale, gli Afterhours, gli Extrema e diverse altre band. Nel corso della loro carriera le composizioni dei Ritmo Tribale si sono evolute e raffinate, suonando più melodiche ma non meno aggressive, maturando in un album sorprendente come Bahamas o le sperimentazioni sonore sotto il nome di NoGuru, il progetto musicale realizzato insieme a Xabier Iriondo degli Afterhours.
«Senz’altro non siamo mai dovuti scendere a compromessi. Siamo un gruppo nato sulla panchina di Piazza Grandi, a Milano, dove i fondatori Rioda, Marcheschi e Zerilli, il bassista che c’era prima di me, sono rimasti con lo stesso spirito di quando tutto è iniziato. Quando le cose si sono fatte serie abbiamo fatto delle scelte non convenzionali e credo che nel tempo possiamo dire di aver dato retta troppo al cuore, ma questo ci ha portato a fare cose che sentivamo noi, decidendo sempre in maniera democratica.»
A ottobre i Ritmo Tribale pubblicheranno un nuovo video dove presenteranno il secondo brano inedito che hanno scritto, e per l’inizio del 2019 faranno uscire un Ep con 4 o 5 brani nuovi e 2 cover, probabilmente in vinile a tiratura limitata e in distribuzione digitale.
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