Come ormai tutti sanno, Megaupload e i siti ad esso afferenti (tutti col prefisso “mega”) è stato chiuso in una operazione congiunta tra FBI e polizia neozelandese.
Il patron del popolare sito di file hosting sembra sia diventato straricco con questa attività, tanto da permettersi una villa da sogno e diverse auto di lusso.
Sulla grande messe di contenuti illegali contenuti su Meagupload non ci piove. Sulla sacrosanta legittimità dei detentori dei diritti d’autore di voler rimuovere la diffusione illegale dei loro contenuti pure.
Ma sul fatto che diversi milioni di contenuti allocati su Megaupload siano (erano) leggittimi… probabilmente non è stato sufficientemente chiarito. Servizi di file hosting come quello, ma anche tanti altri, sono usati da giovani band per diffondere i loro promo, o da aspiranti filmakers per lo stesso scopo.
E tutti si ritrovano con i loro contenuti scomparsi! E’ chiara la malafede di chi mette in piedi un servizio come Megaupload, non programma un motore di ricerca interno e scarica la responsabilità dei contenuti caricati tutta sugli utenti. Ma possibile che non si riesca a proteggere i diritti d’autore senza lavorare d’accetta e penalizzare anche gli innocenti?
Per non parlare dei periodici studi che indicherebbero, con pochi margini di errore, che la diffusione illegale della musica aiuterebbe le vendite dei Cd.
Altro discorso, ovviamente, per i materiali audiovisivi riconducibili al settore cinematografico, per i quali la diffusione su file host rappresenta senza ombra di dubbio un danno e basta.
Singolare è la dichiarazione rilasciata dagli amministratori di Megaupload che pochi giorni prima della chiusura, avvenuta il 19 gennaio: “Il fatto è che la stragrande maggioranza del traffico internet Mega è legittima, e noi siamo qui per rimanere. Se l’industria dei contenuti vorrebbe approfittare della nostra popolarità, siamo felici di entrare in un dialogo. Abbiamo alcune buone idee. Si prega di mettersi in contatto. ”
Anonymous, il noto gruppo di “hacktivisti”, ha promesso rappresaglia contro la Warner e il US Copyright Office. Per il momento però non si hanno notizie di attacchi andati a segno.
Attenzione ai tantissimi siti che stanno proliferando e che si dichiarano successori di Megaupload: sono tutti dei falsi e spesso ospitano dei maleware che si installano sui nostri pc provocando innumerevoli danni.
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