Megadeth
Endgame
(Cd, Roadrunner, 2009)
thrash metal
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Nuovo album dei Megadeth. Endgame. C’è chi annuncia il ritorno della band agli antichi fasti anni ’80. C’è chi, invece, ritiene il loro sound vecchio, ripetitivo e ormai improponibile.
È la solita polemica che investe tutti i gruppi storici del rock ed in particolare quelli metal e hard rock. Nel corso degli anni ’90, si è vissuta un’era di relativa decadenza, durante la quale le principali band di riferimento del genere hanno esplorato nuove strade stilistiche, raramente con qualche successo. Oggi, al contrario, assistiamo ad un ritorno ai vecchi standard sonori, una sorta di “neoclassicismo” della musica metal, se mi passate il paragone.
E in tutto questo primo decennio degli anni 2000, infatti, Iron Maiden, Metallica, Judas Priest, Alice Cooper e tanti altri hanno riproposto il loro repertorio al grande pubblico riscoprendo una seconda giovinezza anche in termini di vendite.
I Megadeth non fanno eccezione. Dopo un lustro durante il quale hanno brillato con minore intensità, ecco arrivare il secondo album di alto livello, in poco più di due anni. In una sorta di percorso alla ricerca delle radici, di “involuzione evolutiva”, viene riproposto il sound forse più autentico ed originario della band che ha contribuito a forgiare i canoni del thrash metal come lo conosciamo oggi.
Sebbene a mio parere United Abomination avesse un messaggio più universale, Endgame rappresenta un richiamo più diretto alle origini stesse del genere.
Sbagliano quelli che cercano nuove idee o innovazioni in questo lavoro. Non le potrebbero trovare.
Ogni brano di questo disco, infatti, è un omaggio perfettamente costruito al dio del metal. Non c’è bisogno di nuove idee, né di prendere nuove direzioni.
L’ascolto di Endgame è una lezione di storia per tutti coloro che non hanno vissuto l’epoca d’oro del metal e un graditissimo revival per quelli che, come me, rimpiangono quel genere di musica.
Volete un consiglio? Se vi piace la musica metal o volete scoprire che cosa significano potenza e brutalità, prendete questo cd e lasciatevi trasportare, senza pensare, dalle scariche assassine della chitarra di Dave Mustaine.
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