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MaveriX: recensione di Cowpunk!

Dall’esperienza vissuta nelle montagne canades, il trio milanese MaveriX fonde il country col punk-rock nel loro disco di debutto.

MaveriX

Cowpunk!

(Rocketman Records)

punk-rock, rockabilly, country

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Cowpunk! è l’album di debutto dei milanesi MaveriX, un trio dalle influenze punk rock, con l’idea di mescolare questo genere alle sonorità country-western e rockabilly. Ne esce fuori un disco da meno di mezzora, con 9 brani brevi, orecchiabili, gradevoli.

La band è nata da un annetto e il loro nome prende ispirazione dal protagonista del film Top Gun e da una razza bovina americana da allevamento. Il cantante e chitarrista, Niccolò Cagnoni, ha vissuto per qualche tempo in Canada dove la musica country imperversava sulle stazioni radio dell’area di Calgary. Tornato a Milano, dopo aver suonato cover in band country, insieme a Matteo Bonini e Alberto Dragoni ha iniziato a suonare questo genere musicale e pezzi dei Green Day.

La fusione tra i due stili è piaciuta tanto da sperimentare alcuni brani in sala prove, da cui è nata Sweet Alberta, un richiamo alla regione canadese con i suoi mandriani, i cappelli da cowboy, gli stivali, i pub in cui si danza a suon di Country Western, con un ritornello alla Green Day. Essendo anche un amante della montagna, Cagnoni ha voluto trasmettere in musica tutta l’atmosfera di boschi e sentieri che accompagnano i brani di questo trio.

Dopo il singolo Sweet Alberta, i MaveriX hanno pubblicato Josh Brolin, brano ispirato al celebre attore americano protagonista di Non è un paese per vecchi dei Fratelli Coen, e suonato in diversi locali della Lombardia. Il disco che hanno prodotto con Rocketman Records è quindi un concentrato di musica country e punk molto divertente in canzoni come To The Alps, a volte subentrano sonorità più dure e travolgenti come in Cigars and Guns, e poi tanto country con The Saddest of the Bar, Spaghetti Hymn, House in the Mountains, che in generale prepondera nell’album.

 

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Luca Paisiello
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