AdBlock Detected

Stai usando un'estensione per bloccare la pubblicità.

RockShock.it dal 2002 pubblica contenuti gratuitamente e ha la pubblicità come unica fonte di sostentamento. Disabilità il tuo ad block per continuare.

Matthew Herbert: There’s Me and There’s You

Se avete ancora qualche dubbio riguardo la consistenza e la genialità di Matthew Herbert, ecco un album per schiarirvi le idee

Matthew Herbert

There’s me and There’s You

(Cd, Accidental Records, 2008)

avant jazz, elettronica

_______________
Non occorreva un nuovo album per scoprire la genialità musicale che alberga in Matthew Herbert, ma There’s me and There’s You si rende necessario per rimarcarne le capacità compositive e per togliere di mezzo i residui scetticismi.

Il lavoro svolto con la sua Big Band ha veramente dell’incredibile, perché la musica che Herbert sviluppa coniuga verbi appartenenti a lingue diverse, tanto è che le dodici tracce di questo lavoro si muovono, o meglio oscillano, tra jazz, campionamenti d’ogni genere, classicismo e modernità estrema.

Da uno che fa musica attenendosi a un personale codice compositivo (il PCCOM, acronimo di Personel Contract for the Composition of Music) ci si potrebbe attendere un po’ di rigidità, invece Herbert usa la tecnologia a suo vantaggio e non ne rimane mai schiavo, fino a creare costantemente le premesse per il colpo del fuoriclasse, che arriva a cambiare le carte in tavola quando meno te lo aspetti.

Archi e fiati danno forza alle atmosfere jazzy in bianco e nero, gli ostinati techno fanno da elemento di disturbo, lunghe pause s’alternano a sontuose partiture; il tutto s’incastra in un puzzle pop d’alto rango e avanza trascinato dalla voce di Eska, l’elemento sul quale Herbert ha deciso di puntare forte. E la vocalist londinese non delude, riuscendo nella non facile impresa di fondersi nelle trame di There’s me and There’s You ingentilendone i tratti fino a rappresentare l’estetica, il segno tangibile.

Meno sorprendenti le tematiche politiche che si poggiano sulle sue composizioni: la guerra in Iraq, la religione, i media e gli abusi del potere sono messi, come di consueto, sotto il suo microscopio critico.

Musicista geniale, dicevamo, e il bello, con tutta probabilità, deve ancora venire.

Gli ultimi articoli di Roberto Paviglianiti

Condivi sui social network:
Roberto Paviglianiti
Roberto Paviglianiti
Articoli: 22