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MATA e Moraljetlag: la recensione di DGF

Dall'incontro tra MATA e Moraljetlag, nasce DGF: un album scuro come la pece, ostico a orecchie non abituate ad associare musica e rumore.

MATA e Moraljetlag

DGF

(OFN Records)

industrial noise, elettronica sperimentale, glitch

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MATA e Moraljetlag-DGFDall’incontro tra il progetto in trio MATA e Manuel “Kopf” Coccia, producer e polistrumentista dietro al moniker di Moraljetlag, nasce un album scuro come la pece, difficile per i più, ostico a orecchie non abituate ad associare due parole (solo apparentemente) antitetiche come musica e rumore. (quasi) Impossibile avvicinarsi a quest’opera per chi non è avvezzo a sperimentazioni digitali e a un profluvio di glitch.

DGF è un disco nato durante il lockdown e il filo rosso che unisce i brani è il desiderio, l’agognare tutto ciò che ci è mancato durante il periodo di isolamento.

Quella di MATA e Moraljetlag è una materia magmatica, plastica, che manderà in brodo di giuggiole gli orfani dei Pan Sonic e di Emptyset, ma che rischia di rimanere indigesta ai più.

Il problema sta proprio nel fatto che chi è avvezzo alla glitch music e all’industrial noise non troverà in DGF veri e propri motivi di novità/entusiasmo. E chi non s’è mai approcciata al genere… con questo lavoro continuerà a tenersene distante.

È quello che è successo nella nostra redazione, dove chi ha ascoltato il disco ed è al di sotto degli enta ha storto la bocca sin da subito, mentre chi ha abbondantemente superato gli anta (come il sottoscritto) s’è subito ancorato agli stilemi dei generi di riferimento, pur non trovandovi particolari motivi di entusiasmo, ha apprezzato l’assoluta libertà di espressione di questo progetto.

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Massimo Garofalo
Massimo Garofalo

Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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