Majakovich
Man Is A Political Animal, By Nature
(Cd, Anti-dot)
noise, math-rock
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Majakovich: sono un trio che dal 2006 terrorizza il centro Italia e ora prova a fare il grande passo, sia su scala nazionale che internazionale, grazie all’interessamento dell’Anti-dot, l’etichetta che s’è occupata di questo disco sia fisicamente che digitalmente.
Man Is A Political Animal, By Nature, ovvero poco meno di mezz’ora, divisa in sette brani + una ghost track, per fare la sintesi di tutto quello che è stato e (forse) quello che sarà il noise rock, impostato su strutture math, con divagazioni stoner ed esaltato dalla tecnica di registrazione di Giulio Ragno Favero (One Dimensional Man, Il Teatro degli Orrori).
Man Is A Political Animal, By Nature scorre via molto bene con un paio di “ma”. In Primo luogo l’inglese maccheronico con cui è cantato l’album, non peggiore di almeno metà delle produzioni italiane, ma sicuramente penalizzante se i Majakovich stanno cercando un serio respiro internazionale.
L’altro problema è il brano più lungo del lotto, la ballatona Leonard’s Smile pt 2: là dove nei pezzi veloci e tirati i Majakovich convincono alla grande, in questa lunghissima canzone “lenta” raggiungono livelli davvero stucchevoli, impensabili in un disco altrimenti fatto di rabbia urgente, sudore e polvere. Il problema non è tanto nello stupore di trovare un brano lento a metà dell’album, nel tentativo – forse – di far prendere il fiato all’ascoltatore, ma nell’ingenuità compositiva del pezzo.
Peccato ampiamente perdonabile alla luce delle altre sei tracce dell’album, tutte in grado di garantire un ascolto stordente, affaticante, ma soddisfacente, specie se ascoltato ad altissimo volume.
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