Lydia Lunch & Philippe Petit
Taste Our Voodoo
(Ze Records)
no wave, experimental
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Quando due artisti davvero stravaganti collaborano insieme l’unica cosa certa è che il risultato non ci lascerà indifferenti. Da un lato abbiamo Philippe Petit, Dj e musicista sperimentale alla ricerca delle sonorità più insolite, dall’altro Lydia Lunch, poetessa e cantante No Wave: per capire di chi stiamo parlando è sufficiente citare una sua frase:”Voglio essere umiliata se qualcosa di quello che faccio dovesse diventare un successo commerciale”.
Le loro strade si sono incrociate e Taste Our Voodoo è ciò che ne è uscito fuori.
E’ difficile spiegare di cosa si tratta: non è corretto definirlo musica in quanto privo di qualsiasi struttura; piuttosto dovremmo parlare di un viaggio emozionale e sensoriale guidato dalla voce di Lydia Lunch e i suoni di Philippe Petit.
L’idea è interessante, ma non tanto da svilupparci un intero LP della durata di quasi un’ora e mezza, che se ascoltato di fila dall’inizio alla fine può avere un effetto soporifero.
Nell’arte contemporanea il confine tra capolavoro e stranezza fine a sé stessa è sottilissimo: lascio a voi il compito di stabilire da che parte stia Taste Our Voodoo.
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