Love Ghost x SKOLD
Ski Mask
(Metropolis Records)
industrial rock, alt rock, grunge
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Cosa accade quando due geniacci della musica si trovano a lavorare insieme?
La risposta è racchiusa nell’incontro di artisti diversi ma senza dubbio affini, due teste, due anime, unite in un groviglio di sensazioni assordanti per una connessione illuminata capace di generare uno spettacolo pirotecnico senza confini.
Parlo di Love Ghost, di Skold e del loro nuovo singolo Ski Mask che, sommato ad altri due già in circolazione, anticipano il debut album eponimo in uscita il prossimo 22 novembre sull’iconica label Metropolis Records.
Ma in realtà chi si cela dietro questi due nomi che solo per alcuni suoneranno alieni?
Love Ghost (nome derivante dalla fascinazione per amore e morte) è l’enigmatico progetto del losangelino Finnegan Seeker Bell, nato nel periodo dell’adolescenza dopo aver trovato nello studio della chitarra e nella scrittura di canzoni la sua formula personale di espressione e connessione col mondo, dove convivono testi sempre profondi ed un sound esplosivo che parla le lingue del grunge, del rock alternativo e dell’imprescindibile post-punk.
Dal canto suo Tim Skold, musicista e produttore discografico svedese, leggenda del rock industriale, vanta un curriculum invidiabile, oltre alle pubblicazioni come Skold e con il duo Not My God insieme a Nero Bellum, ha lavorato con band del calibro di KMFDM, Shotgun Messiah e Motionless in White calcando i palchi di mezzo mondo insieme ai Marilyn Manson per i quali ha prodotto The Golden Age of Grotesque, n.1 nelle classifiche statunitensi, le versioni cover di Tainted Love e Personal Jesus e il controverso LP Eat Me, Drink Me.
Gli assaggi di questo atteso debutto in full-lenght fanno davvero venire l’acquolina in bocca, lo stuzzicante sodalizio mescola zolfo e fuoco forgiando un sound avvolgente e corposo dove l’energia grezza del grunge sposa i ritmi trascinanti del rock industriale e l’oscurità del goth rock fino a lambire i territori nu metal, tra riff granitici e ritornelli orecchiabili emerge una voce intrigante, leggermente nasale e piena zeppa di sfumature sorretta da affilati controcanti killer.
Tre pseudo ballad in un perenne andirivieni di suoni e colori (vi è mai capitato di vedere la musica?), ai momenti di calma apparente con tanto di sospensioni sonore da urlo (Ski Mask) si alterna il suono granitico di Nightshade and Cocaine fino alle irresistibili storture armoniche e vocali à la Alice in Chains di Payback.
Ski Mask che segue nell’ordine l’ultimo singolo Nightshade and Cocaine, tocca temi come l’introspezione personale, la morte, la stregoneria e l’alterazione di stati mentali, Finnegan racconta: “è una canzone che ti porta in un viaggio emotivo combinando più generi e argomenti, il testo parla del mio rapporto personale con i prodotti farmaceutici e di come sento che la mia generazione ne sia in balia, parla della chimica cerebrale alterata e di come ti possa condurre in luoghi molto oscuri, motivo per cui viene raccontata attraverso la prospettiva di una rapina. Da qui il titolo Maschera da sci”, mentre Tim Skold aggiunge; “Ski Mask esplora un lato più oscuro della nostra creatività, toccando alti e bassi che di solito non vengono esplorati in una forma così accattivante, quasi pop”.
Insomma queste anteprime scatenano una gran voglia di ascoltare tutto il resto, confesso la mia personale bramosia perché, se tanto mi dà tanto, il debut album in arrivo potrebbe regalarci una vera scossa.
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