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L’Invasione degli Omini Verdi: Nel Nome Di Chi?

Spesso ci si chiede Nel nome di chi? e la risposta la danno gli Omini Verdi con la loro Invasione

L’Invasione degli Omini Verdi

Nel Nome Di Chi?

(Cd, IndieBox Music)

punk-rock, hardcore

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L'Invasione degli Omini Verdi- Nel Nome Di ChiPer chi ascolta punk da una vita Nel nome di chi? risulterà come qualcosa di già sentito, dal momento che il genere è molto semplice e non prevede, di suo, numerose e virtuose variazioni al tema. In ogni caso, il quinto album de L’Invasione degli Omini Verdi è innegabilmente molto apprezzabile, visto che non risulta quel ruvido e grezzo punkaccio, ma dimostra di aver assimilato bene la lezione del punk-hardcore californiano, arricchendolo di qualcosina di tecnico, oltre che di fortissimi ed impegnatissimi testi in italiano.

I maestri del genere, tra cui soprattutto Offspring, NoFx e Lagwagon, sono sfruttati a piene mani dagli Omini, che utilizzano anni ed anni di musica punk-hardcore, condensandola in un unico album, in cui vengono raccolte numerose tematiche, in primis quella dell’uomo incasinato nella realtà odierna, soprattutto a livello sociale e culturale.

Nonostante la musica punk a volte possa peccare di mancare di poesia, gli Omini riescono ad infilare il lirismo in una tipologia di musica che vuole comunque rimanere semplice e raggiungibile da quasi tutti, in particolare dalla persona comune, che però, pur nella sua semplicità riflette, si fa domande, rimane delusa, si incazza, lotta…

Oltre all’assimilazione del punk-rock californiano Anni ’90, “Nel nome di chi?” attinge anche al punk italiano, basti pensare a gruppi come Punkreas, e, a tratti, ai buoni vecchi e crasti Derozer, soprattutto nella declamazione dei testi, conditi anche, a livello musicale, con spruzzate di rock classico; a chiudere e far quadrare il cerchio di questo contesto molto punkeggiante, contribuiscono i cori, in pieno stile hardcore-punk della California.

Riff orecchiabili, irruenza testuale, impegno netto: PUNK’S NOT DEAD, potremmo dire allora!

Speriamo solo che la censura non sia troppo violenta in quest’Italia ormai quasi senza valori.

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Irene Ramponi
Irene Ramponi

Irene Ramponi nasce a Milano nel 1983. Si interessa a tutto ciò che è arte fin dalla tenera età.
Questa passione rimane nel tempo, e, dopo la maturità scientifica, la porta ad iscriversi al neonato corso di laurea in Scienze dei Beni Culturali, indirizzo in Storia dell'Arte presso l'Università degli Studi di Milano. Consegue la laurea triennale nel 2006 con una tesi relativa ai Maestri Campionesi; Irene, infatti, è una delle poche ad avere una netta preferenza per la scultura rispetto alla pittura.
Continua i suoi studi sulla stessa linea, arrivando a laurearsi in Storia dell'Arte, corso specialistico presso l'Università Cattolica di Milano, nel 2009, con una tesi dal titolo: “Ricerche su Giovanni da Campione a Bergamo”.
Come si può notare dalle due tesi, Irene si interessa di argomenti poco battuti dalla Storia dell'Arte e poco conosciuti, se non nell'ambito degli studiosi più specializzati.
Ha collaborato con l'Associazione Amici dell'Arte di Castellanza (Va), tenendo conferenze sugli argomenti delle sue tesi e sui suoi studi presso la Villa Pomini, sempre a Castellanza.
Sta tuttora lavorando ad altre conferenze, in collaborazione con comuni del Varesotto e del Milanese, volte alla valorizzazione ed alla promozione dell'arte e del territorio locale.
E' amante del viaggio per la scoperta e la ricognizione di luoghi nuovi, e ama la musica, di cui si occupa con la collaborazione presso un'agenzia di organizzazione di eventi e concerti, ma anche praticandola in prima persona con lo studio del canto moderno e tramite alcuni progetti artistici.
Ama scrivere a tempo perso, soprattutto recensioni di critica a mostre e concerti, idealista disincantata, crede ancora nella forza dei sogni per la propria realizzazione personale.

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