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Lightning Dust: Infinite Light

Paesaggi fantasiosi e voglia di respirare dalla cima della montagna, questo è Infinite Light dei Lightning Dust

Lightning Dust

Infinite Light

(Cd, Jagjaguwar)

avant pop, indie


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Arrivati al secondo capitolo della loro carriera musicale, il duo compositivo Amber Webber e Joshua Wells, i Lightning Dust, non sembra aver perso vena compositiva e immaginazione; grazie a Infinite Light continuano la ricerca di quel suono che si può definire “oceanico” che mai come in questo periodo è tornato in voga.

Chitarra, piano e poco altro per un disco indie-pop essenziale dove vengono costruiti veri e propri ambienti su cui adagiarsi e dare spazio alla fantasia. Non si distaccano da quanto fatto nel loro precedente lavoro, anzi, cercano di migliorare il passato inserendoci un futurismo musicale e non lasciando niente al caso.

Infinite Light è fatto di dieci brani estremamente collegati tra di loro come se ogni brano inseguisse il successivo per poi scomparire nell’aria grazie a semplici tamburelli.

I knew è sicuramente uno dei brani più incisivi e caratteristici del disco che ricorda vagamente i primi Mercury Rev, basato su un tempo veloce quasi a ricordare un battito del cuore intelligentemente contornato dalla chitarra acustica.

Fondamentale è l’apporto della voce di Amber Webber in pezzi come Dreamer e History, a tratti delicata a tratti stridula grazie alla tecnica sviluppata dalla cantante del cosidetto vibrato vocale.

Decisamente un passo avanti per i Lightning Dust nel mondo dell’avant pop, ora, non si può che attendere il prossimo, sperando che il cammino intrapreso dia i risultati sperati.

Semplice e diretto.

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Stefano Pastorelli
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