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Ligabue, il maestro briccone

Il bel volume affronta la carriera del Liga sia come rocker, sia analizzando la sua attività di cineasta e di autore letterario. Un libro non solo per fans, ma necessario per conoscere da vicino l’instancabile mattatore di stadi e classifiche

Eleonora Bagarotti

Ligabue 1990 – 2004 In viaggio tra rock, cinema e letteratura

(Libro, Editori Riuniti, 2005)

Luciano Ligabue è sicuramente l’artista del nostro paese che si avvicina di più alla musica rock d’oltreoceano. E’ un vero rock’roll man, ma non solo. E’ anche uno scrittore, compositore e regista.

Leggendo attentamente questa monografia, si ha la netta sensazione che l’autrice, Eleonora Bagarotti, con garbo ha evidenziato il Ligabue-pensiero dedicando una particolare attenzione a tutta la sua vita artistica, da quando era un outsider di provincia fino a diventare un musicista rock da alta classifica.

Il libro si legge con piacere ed è diviso in capitoli che affrontano le diverse fasi della vita del Liga, la discografia, episodio per episodio, la carriera cinematografica e letteraria, senza tralasciare il prezioso apporto dei collaboratori con cui il rocker si è circondato.

L’autrice piacentina ha lavorato molti anni all’estero come free lance e press agent degli Who. Ha tradotto le commedie radiofoniche The Real Thing di Tom Stoppard e Lifehouse di Jeff Young.

E’ interessante come la Bagarotti ha sviluppato i suoi capitoli alternando tracce dei testi delle canzoni con propri commenti ed interviste allo stesso Ligabue.

L’autrice nell’introduzione dichiara che se il Liga non avesse dato il suo ok durante la sua supervisione, le pagine di questo libro sarebbero state probabilmente diverse, magari più critiche e distaccate.

Ne ha fatto di strada dal 13 marzo 1960 (data di nascita) il grande Luciano, dall’uscita del suo primo disco (forse il più bello), fino ai concerti salutati da centinaia di migliaia di fan.

Questa opera è la piacevole consacrazione di una persona sincera e coerente nel proseguire in ciò che lo appasiona davvero: la musica, il racconto e la scrittura.

Una nota è il non aver visto citata nel testo la rivista musicale Mucchio Selvaggio, che più volte, soprattutto agli inizi, ha dato molto spazio e fiducia all’autore emiliano.

Concludiamo citando un bel passaggio del volume (tratto dalla sua introduzione): “E’ stata la passione il sentimento che ha condotto la mia penna allo spontaneo desiderio di comunicare qualche moto dell’anima, condivisibile o meno”.

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