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Leatherette: recensione di Small Talk

Per gli amanti della scena indie e post-punk inglese e delle contaminazioni indie jazz ecco Small Talk, il nuovo album dei bolognesi Leatherette.

Leatherette

Small Talk

(Bronson Recordings)

indie, post-punk, alternative

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Ottobre 2022, esce Fiesta, album ad opera di una band chiamata Leatherette di cui, sebbene frequenti la scena bolognese (dalla quale provengono i giovanissimi regaz in questione), ignoravo l’esistenza.  Sono arrivato a loro ascoltando la BBC6 inglese e subito mi precipito all’acquisto dell’album su iTunes. Un suono fresco, simile a quello di alcune band inglesi (come ad esempio gli Squid), ma riconoscibile da subito, una contaminazione pura, uno suono molto diretto.

Ad esattamente un anno di distanza ecco il nuovo lavoro intitolato Small Talk, produzione ancora più di livello della prima (all’opera sul mixaggio Chris Fullard che ha già lavorato con Kelis, Art Brut e Idles tanto per citarne alcuni), suono più curato ma non per questo meno spontaneo.

Bureaucracy Apocalypse prima traccia dell’album parte da dov’eravamo rimasti con Fiesta, seppur con un sound più pulito. Una traccia in cui è il sax di Jacopo Finelli a fare da padrone ma non molto meno le personalità di Michele (voce e chitarra), Marco (basso), Francesco (batteria) e Andrea (seconda chitarra).

Più uptempo è l’energica Isolation, che lascia spazio ad uno dei primi estratti da questo lavoro. Fade Away al primo ascolto non mi aveva entusiasmato, al secondo già mi faceva venire la pelle d’oca. Ballad da brividi che non vedo l’ora di sentire in dimensione live. Fra le punte di diamante di questo Small Talk.

Ponytail è il perfetto collante fra la traccia che lo precede e la travolgente Spying On The Garden, uno dei miei brani preferiti di tutto l’album con degli “stop and go” molto in stile primi Libertines.

Con Experimenting ci si avvicina maggiormente alle sperimentazioni dei Black Country New Road, ma in nemmeno 3 minuti si entra nel puro indie di Ronaldinho, perfetto preambolo a Nightshift.

Il terzo estratto dall’album che sta furoreggiando in giro in questi giorni è The Ugliest, altro pezzone da novanta carico a mille.

La delicatezza quasi psichedelica di Lips ci porta al primo estratto da questo lavoro, una Ronaldo che ha infiammato tutta la mia estate e che fa da preludio alla traccia conclusiva intitolata ad uno dei giorni più “odiati”, il lunedì. Monday è la traccia perfetta per concludere un lavoro che a mio parere è già fra gli album dell’anno.

Ricordatevi, non c’è bisogno necessariamente di cercare all’estero quando abbiamo band in Italia degne dei migliori Murder Capital. Bravissimi Leatherette!!!

 

Bandcamp

La nostra intervista ai Letherette

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Fabio Busi
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