Lazlo
s/t
(CD, ChinChin Records)
electro swing, dance
________________
Si fa chiamare Lazlo e viene da Marsiglia: è Paul Hazard, un produttore francese di musica elettronica cresciuto con Duke Ellington, Stevie Wonder e Django Reinhardt. Per rendere onore ai suoi miti, Lazlo ha voluto rimodellarne le sonorità nel suo disco d’esordio, dove è riuscito a coniugare il beat electro con lo swing, senza dimenticare le sonorità soul, jazz, reggae, funk e blues.
Davvero piacevole l’apripista Sucette, il ritmo si intensifica nella seguente Bowling For A Week; si entra nel mood più electro-swing con Les Yeux Noirs (Lazlo Remix). Rilassanti tratti lounge caratterizzano How High The Moon (Lazlo Remix), buona anche la ritmata The Ska Was Pink; un impareggiabile gusto retrò profuma le note di The Minor Drags (Lazlo Remix), la migliore traccia del disco. Spingono i bassi in Topsy (Lazlo Remix), si ritorna al cabaret in Busy Line (Lazlo Remix), grande risalto ai fiati in I’ve Got A Gal In Kalamazoo (Lazlo Remix). Ragtime 2.0 è un’ottima riedizione dei suoni black di St. Louis e New Orleans a inizio ‘900. Spazio a Dixie, non particolarmente originale, ma efficace; parte male Beautiful People, ma si scopre molto interessante in seguito; colpiscono i virtuosismi di Stomping At Studio 54, da godere fino all’ultimo secondo. Chiude un’apprezzabile versione di It Don’t Mean A Thing (If It Ain’t Got That Swing) (Lazlo & N’To Remix), brano scritto da Duke Ellington nel 1931 e riadattato sul beat di Lazlo.
Inevitabile risultare ripetitivo, ma Lazlo dimostra di saperci davvero fare: infatti, non è per niente facile riuscire a districarsi in una miriade di stili così differenti e lontani dall’elettronica.
Gli ultimi articoli di Marco Buccino
- Frei: 2013: Odissea nello spiazzo - January 10th, 2013
- Intervista ai Vanilla Sky (The Band, Not the Movie) - December 19th, 2012
- Ian McCulloch: Pro Patria Mori - August 23rd, 2012
- Tristema: Dove tutto è possibile - August 21st, 2012
- Soundscape: Starting Things Up - August 13th, 2012