Lags
Pilot
(To Lose a Track)
hardcore-punk
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Orfani degli Offspring (ma non solo): un passo avanti. Per voi è uscito Pilot, prima fatica sulla lunga distanza dei romani Lags, già autori di un EP lo scorso anno.
Attivi da due anni, i Lags raccolgono musicisti e produttori da molto tempo attivi sulla scena capitolina.
Più che di hardcore-punk, per Pilot è più corretto parlare di post-hardcore, ma comunque attaccato alle radici di canzoni (11 in questo caso) di circa 3 minuti, sempre veloci, sempre divertenti, pronte a scoppiare col fulmicotone della cura del palco.
Compatto, ben suonato, ben prodotto, questo disco dei Lags stende con una serie di uno-due, pugni in faccia lanciati con piena forza al volto dell’ascoltatore che non potrà che rialzarsi tramortito da questo incendiario ascolto, ma anche masochisticamente volendone ancora e poi ancora.
La ricetta sonora di Pilot è tanto semplice quanto difficile da realizzare: muro sonoro+melodie orecchiabili+ritornelli fischiettabili/canticchiabili.
Detta così sembra un po’ banale, ma in questo disco di banale non c’è proprio nulla, ve lo assicuro. Basso grasso e grosso, chitarre sferraglianti, batteria potentissima e lontana dalle “solite cose” stra-sentite e abusate in questo genere.
Il cantato, poi, è molto curato e potente allo stesso tempo, nulla di semplicemente urlato, bensì un cantato “vero” che troppo poco spesso abbiamo avuto il piacere di ascoltare in ambiti punk-rock-hardcore.
Pilot e i Lags (ri)conciliano con un genere altrimenti logoro e allo stesso tempo la band si prende il fardello (pesante ma in questo caso assolutamente alla loro portata) di portare nuovi adepti al culto di questo genere. Se ne siete digiuni o quasi… avvicinatevi con fiducia a questo disco, vi divertirete come pazzi. Se invece siete fan del genere ormai sfiduciati… ascoltatelo a tutto volume, finirete l’ascolto riconciliati.
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