La Madonna di MezzaStrada
Lebenswelt (Il Mondo della Vita)
(La Fame Dischi)
post rock d’autore, indie rock
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Un burrascoso cambio di formazione che coincide anche con un repentino cambio di stile. È quanto accaduto agli umbri La Madonna di MezzaStrada, che già da un po’ hanno licenziato il loro secondo lavoro, Lebenswelt (Il Mondo della Vita), sotto l’ala protettrice de La Fame Dischi, etichetta che si sta comportando da vera e propria talent scout.
Lebenswelt (Il Mondo della Vita) poggia la sua natura cantautorale su una solida base direttamente influenzata dal miglior post-rock, svisando verso suoni e atmosfere squisitamente indie.
L’uso della voce, così come la maggior parte dei suoni, è volutamente scarno e pulito, praticamente senza effetti, a voler dare maggior peso a quanto declamato e cantato da Fabio Ripanucci.
Le liriche, esplicite e sempre interessanti, gettano uno sguardo inedito su alcuni fenomeni sociali (Tunisia), ma sanno anche “guardarsi dentro” e raccontare sensazioni ed emozioni squisitamente personali.
Violino, piano, synth (oltre a chitarra, basso e batteria) contribuiscono a creare un’atmosfera il più lontana possibile dal concetto di divertimento, qualsiasi esso sia, bensì a si dedicano a moltiplicare le atmosfere evocate dai testi, da parte loro sempre diretti e privi di possibilità di equivoci.
La Madonna di MezzaStrada ha trovato la sua personale strada musicale ed è in cerca di adepti. Se non amate i fronzoli ma la musica ben suonata e testi non ornamentali, bensì veicolo di idee, Lebenswelt (Il Mondo della Vita) è un disco che fa per voi.
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