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La Blanche Alchimie

Esordio per un duo milanese che suona una musica personale come pochi sanno fare, tra una psichedelia molto soft e tanti sapori diversi.

La Blanche Alchimie

La Blanche Alchimie

(CD, Ponderosa Art)

indie, pop, folk

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La Blanche AlchimieLa Blanche Alchimie è un duo (Federico Albanese agli strumenti e Jessica Einaudi alla voce) che esordisce con un album omonimo prodotto da Ponderosa Art di nove-canzoni-nove. Giusto il tempo di un salto dentro la loro musica che evita tutti i cliché del duo musicale: pochi minimalismi, e arrangiamenti pieni per un lavoro sempre in equilibrio tra chanson francese, art-rock e psych-rock.

Un lavoro inoltre che, grazie anche alla sua brevità, riesce a rapire l’attenzione dell’ascoltatore, in particolare con pezzi come l’opener 1941 con la sua bella chitarra pulsante, la francofona Little Island Girl che cammina con grazia sotto le luci semispente di una promenade parigina (la voce un sussurro, una chitarra acquosa che fa da interpunzione sottile, e una voce in overdub che appare e scompare), e la Virgin Bride dotata di un passo leggero che più che a molte ballate pianistiche tipiche del rock sembra forse più vicina a certi lied romantici tedeschi dell’Ottocento (e dispiace lasciarla andare dopo poco più di due minuti).

Non mancano comunque di motivi di interesse nemmeno nelle varie (e un po’ più sfocate) Aloe, Contaminazione bianca, o la conclusiva Lullaby, ma forse l’episodio che meglio sembra far intuire un percorso prezioso e personale per il duo milanese è quella The Kingdom che, per quanto buffo possa sembrare il paragone, inizialmente ricorda le canzoni più pop e semplici dei primi Julie’s Haircut, per poi mutare quando nel tessuto del pezzo entra l’intrigante ed originalissimo arrangiamento per violoncello che, pur sottilmente, lo trasforma in qualcosa di semplicemente altro, e che lo illumina da dentro.

Se questi La Blanche Alchimie sapranno continuare, come hanno fatto fin qui, ad evitare soluzioni facili a favore di una via tutta loro alla musica, il loro progetto potrebbe dare dei frutti molto interessanti.

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Michele Segala
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