Kraftwerk
Roma, Cavea dell’Auditorium, 14 luglio 2014
live report
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Un’astronave è atterrata su Roma e 4 robots-alieni hanno invaso di suoni e immagini la Cavea dell’Auditorium. Sono proprio i Kraftwerk a dare questa interpretazione di sé e ce la esplicitano su Spacelab, in cui un futuristico laboratorio spaziale (le cui antenne lambiscono il pubblico grazie a uno stupefacente 3D) dapprima volteggia nell’universo, poi sorvola l’Italia, punta su Roma e giusto accanto al Colosseo lascia cadere un disco volante, di quelli che potrebbero essere usciti dalla prima versione de La Guerra dei Mondi.
Un immaginario che unisce passato, presente e futuro, musiche che cominciano a penetrare nei cuori e nei cervelli del pubblico nel 1970, stravolgono tutto – ogni cosa che toccano – suonano attualissime anche nel presente e – ancora una volta – mettono una seria ipoteca sul futuro. Perché è vero che i Kraftwerk sono unanimemente riconosciuti come i padri della techno, è vero che il loro ultimo disco in studio è del 2003, ma è anche vero che stasera hanno proposto la loro musica (spesso) radicalmente ri-arrangiata e il finale di Expo 2000 non lascia scampo ad equivoci: lo scettro della techno-music è il loro e rimarrà il loro, che continuano a guardare al futuro dettandone le regole.
L’apertura è per The Robots, ma poi per una trentina di minuti sono i brani da Computer World a farla da padrone. I video in 3D non sono una trovata da circo, ma uno stupore continuo, a cominciare da numeri che, impazziti, fanno avanti e indietro tra il pubblico durante una versione durissima di Numbers.
The Model e Neon Lights rispondono all’appello del pubblico, che calma il suo prurito col battimani di rito. Poi le suites: The Man Machine, Autobahn, le varie etap di Tour de France, una versione ridotta e attualizzata alle tragedie giapponesi di RadioActivity.
Il suono è perfetto, forse per la prima volta i video 3D non fanno bruciare gli occhi, il pubblico ha le pupille sgranate, le orecchie ben aperte e il piedino sempre a battere il ritmo, spesso e volentieri ben più sostenuto che nelle versioni originali e rimpolpato da nuove line di basso (digitale, ovvio).
Tripudio di applausi. Dopo 130 minuti la profezia dei Kraftwerk si avvera: i computer controllano sì il mondo, ma hanno anche un’anima, quella infusa dal genio di Ralf Hutter e dei suoi Kraftwerk.
Scaletta – tracklist concerto Kraftwerk, Roma, 14 luglio 2014
- The Robots
- Numbers
- Computer World
- It’s More Fun to Compute
- Home Computer
- Computer Love
- The Man-Machine
- Spacelab
- The Model
- Neon Lights
- Autobahn
- Geiger Counter
- Radioactivity
- Tour De France 1983
- Tour de France 2003 (Étape 1)
- Tour de France 2003 (Étape 2)
- Trans-Europe Express
- Metal on Metal
- Electric Café
- Boing Boom Tschak
- Techno Pop
- Musique Non Stop
- (encore)
- Aéro Dynamik
- Expo 2000 (Planet of Visions)
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