Kobayashi
In Absentia
(Cd, Corasong)
post-rock
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Sono in tre, vengono da Carrara e si fanni circondare da amici più o meno stretti. Sono i Kobayashi, che dopo la performance alla Biennale di Venezia, hanno deciso di incidere su disco questo In Absentia.
Quattro brani per quaranta minuti di musica. La media è presto fatta.
Quello che non fa “media” è proprio la musica contenuta in queste tracce, dove i “nostri” si sono sentiti completamente liberi di sperimentare.
In alcuni tratti il cuore (e la mente) non può non andare ai Mogwai, ma sarebbe estremamente riduttivo, oltre che ingiusto, ridurre i Kobayashi all’ennesimo epigono del combo scozzese. Ingiusto perché i carraresi hanno dalla loro una imprevidibilità e una voglia di mettersi in discussione che solo occasionalmente ha a che fare con tensioni/esplosioni chitarristiche, quando invece non col noise vero e proprio. E ingiusto perché hanno una dignità e una originalità propria in grado, da sola, da rincuorare chi dava il post-rock per agonizzante.
I Kobayashi, inoltre, amano giocare anche lo strumento “studio”, manipolando i suoni in fase di postproduzione, dando al panning stereofonico una vera e propria funzione narrativa, cambiando ritmo e registro con una disinvoltura da far impallidire i più.
Inutile (dis)perdersi in una analisi song-by-song, In Absentia va necessariamente ascoltato come un intero, ad alto volume, in alta fedeltà. E va amato come un figlio unico a cui speriamo verrà donato presto un fratellino.
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