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Kings Of Leon: Come Around Sundown

Nuovo (di già?) album in studio per i Kings Of Leon, il quinto in otto anni. La rock band a conduzione familiare continua a strizzare l'occhio al mercato ma con uno sguardo verso il passato

Kings Of Leon

Come Around Sundown

(Cd, RCA)

alternative rock

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Kings Of Leon- Come Around SundownI Kings Of Leon sono la classica band che comincia con un genere ben definito e pian piano va perdendo la sua identità per uniformarsi alle esigenze di mercato, o “per sperimentare cose nuove” come piace dire agli artisti.

Sta di fatto che dal southern rock ruvido e potente degli esordi, album dopo album il sound del gruppo ha subìto un cambio di rotta, navigando verso quel genere tanto decantato oggi che porta l’etichetta di “alternative rock”. L’aggettivo “alternative” nel rock può significare diverse cose, ma sempre più spesso diventa sinonimo di “commerciale”, fare dischi cioè con lo scopo primario di venderne più copie possibili mettendoci dentro quello che il pubblico gradisce. Esigenze personali o di mercato a parte, i Kings Of Leon si sono conquistati un posto nell’olimpo della musica proprio con il loro disco più alternativo, Only By The Night.

Viene spontaneo chiedersi in questi casi se il nuovo Come Around Sundown sarà all’altezza del precedente e se loro stessi hanno sentito il peso dell’album che li ha portati al successo planetario durante la preparazione della quinta fatica in studio.

I produttori sono gli stessi di Only By The Night, Angelo Petraglia e Jacquire King e infatti Come Around Sundown segue le orme del suo predecessore verso sonorità più levigate, lontane anni luce dalle chitarre graffianti del rock dei primi anni. Dentro c’è una buona dose di pezzi melodici, anche se non mancano le occasioni per gli esuberanti riff e linee di basso a cui i Followill hanno abituato il loro pubblico e che conferiscono grande carattere ai brani: un esempio su tutti Pony Up.

A differenza del precedente lavoro però i Kings colgono qui l’occasione per tornare sui propri passi per brevi ma intensi episodi. Come già aveva anticipato il batterista Nathan infatti, nell’album ci sono canzoni che riecheggiano delle radici musicali della band: Mary, con i suoi assolo dirompenti, Back Down South, country acustico incorniciato tra slide guitar e violini, Mi Amigo, blues cullante e rasserenante. Il tutto però trattato con un buon ammorbidente che ha ripulito il suono da quella patina grezza e accattivante degli inizi.

C’è poi Radioactive, che si presta bene al ruolo di primo singolo, radiofonico e orecchiabile quanto basta, con innesti elettronici che ora vanno tanto di moda.

Come Around Sundown pur essendo qualitativamente un pelo al di sotto di Only By The Night accontenterà sia lo zoccolo duro di vecchi fans che i neoestimatori degli ultimi anni. Strizza l’occhio al mercato, ma stavolta i Kings Of Leon non mettono più da parte le loro origini, perchè in fondo restano quattro musicisti del Tennessee, culla del country, che volente o nolente ti lascia un’impronta indelebile nell’anima.

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