King Crimson
Roma, Cavea dell’Auditorium, 23 luglio 2018
live report
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Chiusa trionfalmente la due giorni romana dell’Uncertain Times Tour 2018 dei King Crimson.
Questa non è una recensione del concerto di ieri, il web stamane ne è pieno, ce ne sono di precise e dettagliate. Piuttosto, volevo narrarvi le gesta di un genio della musica, un Re, e dei Cavalieri della sua tavola rotonda.
Sono in otto, guarda te. Un’orchestra guidata da un metronomo, Gavin Harrison, batterista che oltre a dare il tempo cesella partiture percussive di un altro pianeta, un basso secco e preciso, quello di Toni Levin, due percussionisti aggiunti, Pat Mastellotto alias Jamie Muir, i fiati (leggermente sotto tono, ieri) di Mel Collins, le tastiere di Bill Rieflin suonate alternativamente anche dal terzo batterista Stacey, un ottimo Jakko M Jakszyk chitarra e voce e poi il genio, Robert Fripp. Ultimo di una generazione che annovera tra le sue fila Bela Bartok, Edgar Varese, Shostakovich e Frank Zappa. Tutti scomparsi, tranne lui, il 72enne di ferro.
L’uomo della disciplina e del rigore, tessitore di trame oblique che vanno dal free jazz all’avanguardia, fino al cosidetto prog, che qui sta proprio stretto.
Ieri sera, come in un villaggio africano, si sono suonati pattern tribali e lo stregone Fripp ha incantato tutti con le sue pozioni magiche, piene di profumi inebrianti e bevande allucinogene.
Inutile citarvi i titoli delle canzoni eseguite ieri. I classici dei King Crimson più variazioni ed improvvisazioni su un pentagramma che lascia ad ognuno di loro la massima libertà espressiva.
Musica totale, furiosa e delicata, incendiaria e rilassante. Senza soluzione di continuità. Due ore e quindici minuti, due tempi di un film sempre nuovo, mai ripetitivo, introdotto da campane di sottofondo e chiuso col delirio in levare dell’uomo schizoide del secolo in corso.
Musica così in giro non c’è ne è più molta, purtroppo.
I King Crimson sono l’anello di congiunzione tra un passato glorioso ed un futuro incerto. L’Uncertain Time che Fripp diffonde da tre anni in giro per il mondo è l’ultimo atto di una rappresentazione magica ed onirica. Dopodiché il buio, tra incubi rossi ed angeli caduti, in uno scenario da cielo senza stelle dove per fortuna troveremo sempre un Figlio della della Luna alla ricerca costante della sua Isola. Confuso ma alla fine, pacifico.
Setlist King Crimson @ Roma, Cavea dell’Auditorium, 23 luglio 2018
Larks’ Tongues in Aspic, Part One
Cirkus
Lizard
Epitaph
One More Red Nightmare
Red
Fallen Angel
Islands
Larks’ Tongues in Aspic, Part Two
Second Set
Drumsons of the Unconditioned Realms
Indiscipline
Moonchild
Bass & Piano Cadenzas
The Court of the Crimson King
Radical Action (To Unseat the Hold of Monkey Mind)
Radical Action III
Level Five
Peace: An End
Starless
Encore:
21st Century Schizoid Man
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