Kiasmos
II
(Erased Tapes)
chill-out, elettronica, soft rave, piano ambient, sonorizzazioni, percussioni orientali, balearic sound
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La musica chill-out è una dimensione altra dove è possibile mettere in pausa ansie e frenesie quotidiane; un viaggio multisensoriale in cui spazio e tempo si fondono e si dilatano, dando vita a suggestivi scenari emozionali.
Così, a distanza di dieci anni dall’omonimo debutto discografico, i Kiasmos riprendono il loro viaggio sensoriale attraverso il sophomore album intitolato II, edito per l’etichetta Erased Tapes e anticipato dall’uscita dei singoli Burst, Sailed, Told e Dazed.
Un lungo periodo di gestazione che ha permesso al duo electro-ambient, formato dal compositore islandese Olafur Arnalds e dal musicista e DJ delle Isole Faroe Janus Rasmussen, di infondere nuova linfa creativa alla propria direzione artistica, oltre a mostrare una maturità scritturale più consapevole e ispirata rispetto a quello che inizialmente era nato unicamente come progetto part-time.
“All’inizio non avevamo stabilito alcun suono, quindi è stato facile scrivere”, come ha dichiarato Janus, “ma non siamo le stesse persone di allora, siamo più vecchi e, si spera, più saggi. Volevamo migliorarci e non ripetere ciò che avevamo fatto in precedenza”.
Nel dialogo simbiotico e dinamico tra elettronica synth ed emozioni, da sempre al centro della loro visione manifatturiera, Olafur e Janus si dimostrano abili nel bilanciare trame acustiche apparentemente opposte, trasformando ogni elemento in soundtrack ideale per accompagnare aperitivi estivi al tramonto, oppure per immergersi nel fascino onirico di landscapes remoti e incontaminati, riuscendo a immaginare una connessione intima tra l’aria frizzante e rilassante del balearic sound e il mood riflessivo e mistico del northern sound boreale.
Con la realizzazione di II, i Kiasmos intraprendono dunque un percorso di (ri)scoperta e trasformazione, muovendosi in modo armonioso tra beat ipnotici e suadenti, tra latitudini tropicali e artiche, al fine di evolvere, arricchire e perfezionare la propria ampiezza sonora da after party. Ne scaturisce un’intensa miscela di temperature chill-out, soft groove di disco rave jungle e vibrazioni new age, mentre vivaci battute ritmiche di origine balinese si contrappongono a suoni primordiali della natura e alla sobrietà di sonorizzazioni ambient al pianoforte.
“La sfida era creare qualcosa di fresco ed emozionante, considerando il modo in cui la musica e la tecnologia si sono evolute”, dicono entrambi, “se qualcosa sembrava troppo facile, andavamo in un’altra direzione. Vogliamo solo fare musica elettronica per portare chi la ascolta in un grande viaggio non convenzionale”.
Se preso come un mezzo per evadere dalle apprensioni delle logiche urbane, allora II è senz’altro lo strumento perfetto per destinare tempo e spazio alla contemplazione, facendo sì che la musica diventi parte di un ambiente mentale in grado di lasciarsi andare a echi lontani di melodie nostalgiche e a momenti di quiete interiore.
II
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